LIBYA (Λιβύν, Libya)
Personificazione della regione e dell'eroina eponima, nota nelle fonti letterarie già dal periodo arcaico, nell'arte figurativa dal V sec. a. C. A Delfi infatti (Paus., x, 15, 6) era il gruppo bronzeo, opera dello scultore Amphion di Cnosso, che rappresentava Batto stante, su un carro guidato da Cirene, mentre veniva incoronato dalla figura di Libya.
Esistono raffigurazioni, per lo più di periodo ellenistico, in cui appare una figura femminile con copricapo di pelle di elefante: interpretata come L., tale tipo deve, invece, essere inteso come la personificazione dell'Africa (v.).
Solo con Adriano si ha una rappresentazione certa della regione libica che non corrisponde ad alcun concetto amministrativo di provincia, ma che vuole avere solamente un significato etnico. Si tratta di un unico tipo monetale, con Adriano come restitutor (come è l'indicazione sul rovescio: Restitutori Libyae S. C.), il che è certo da connettersi con la deduzione di colonie nella regione da parte dell'imperatore (Euseb., Cronaca) dopo la devastazione giudaica (Orosius, 7, 12; Cass. Dio, 68, 32). La figura di L. sulla moneta appare idealizzata con chitone e hymàtion e, sebbene per la grande usura di tutte le monete pervenuteci la raffigurazione appaia di lettura incerta nei dettagli, pure si può notare l'assoluta mancanza di tratti particolari, il che contrasta con le altre poche rappresentazioni che possediamo della regione africana: in esse la figura di L. appare molto caratterizzata, specie nella testa. Con lunghi "boccoli libici" e con tenia è la testa su monete di Cirene, che è in tutto simile alla testa della figura che incorona la ninfa Cirene su un rilievo del British Museum (v. ii, fig. 920). È incerto se L. sia stata raffigurata tra le province dei rilievi dell' Hadrianeum.
Bibl.: Höfer, in Roscher, II (2), 1894-97, c. 2035 ss., s. v. Libye (dove sono elencate anche le raffigurazioni dell'Africa); J. M. C. Toynbee, The Hadrianic School, Cambridge 1934, p. 5, nota 2, pp. 121; 156.