libridine
s. f. (scherz. iron.) Desiderio smodato e compulsivo per la lettura e il possesso di libri.
• L’opera in questione [«Un illustre impiccato»], oltre ad assecondare la libridine degli amici del «Segnalibro», denuncia gli orrori della pena di morte (Armando Torno, Corriere della sera, 19 ottobre 2007, p. 19, Tempo Libero) • In un’epoca in cui ci si riempie la bocca con termini quali «ibrido» e «anfibio», e ci si dichiara a parole fieri nemici delle rigide classificazioni, forse sarebbe il caso di abbandonare questa libridine rubricatoria che non rende giustizia alla buona scrittura, la quale, per essere tale, è sempre priva di colore e di etichette. (Sergio Garufi, Unità, 20 febbraio 2013, p. 18) • E in una metropoli ricca di istituzioni culturali e creative non poteva mancare un’iniziativa come Bookcity, migliaia di eventi sparsi in una città affetta di libridine in mezza settimana d’autunno. In una nazione dove la metà degli abitanti non legge neppure un libro ogni anno Milano si conferma così la capitale anche dei lettori: lo sa bene chi vuole fare test di mercato. (Roberto Cicala, Repubblica, 28 luglio 2016, Milano, p. I).
- Composto dal s. m. libr(o) e dal s. f. (lib)idine.
- Già attestato nella Repubblica del 13 maggio 1989, p. 33, Cultura (Beniamino Placido).