LIBERIA (XXI, p. 42; App. I, p. 790; II, 11, p. 195; III, 1, p. 989)
Repubblica presidenziale con a capo un presidente, che è anche alla testa del governo e dura in carica otto anni. Il territorio è ripartito in nove contee. La popolazione (1.503.368 ab., con una densità di 13 ab. per km2, nel censimento del 1974) risulta in forte aumento rispetto al censimento del 1962 (quando contava 1.016.443 ab.). Il coefficiente annuo di accrescimento risulta infatti molto elevato (1,7%). Monrovia (96.226 ab. nel 1970) non segna un incremento sensibile dato il clima ostile, caratterizzato da piogge copiose (3874 mm annui) e temperature elevate (25,6°), con minime variazioni nel corso dell'anno; è a ogni modo sede di una raffineria di petrolio e di un cementificio. Per il suo porto sono entrate nel 1972 merci per 900.000 t e uscite per 11,4 milioni (in prevalenza minerali di ferro).
Le colture agrarie, sia quelle destinate a far fronte ai bisogni degl'indigeni (riso, manioca, mais), sia quelle destinate all'esportazione (caffè, agrumi, cacao, arachidi) non hanno avuto modificazioni di rilievo, come anche le essenze forestali (palma oleifera, Raphia vinifera che fornisce la piassava, legni duri); in aumento risulta l'esportazione di caucciù (1975: 83.000 t).
Invece nel campo minerario la L. è diventata uno dei principali esportatori di minerale di ferro (16.888.000 t esportate nel 1972 e 14.620.000 nel 1973).
Alle miniere di ematite e magnetite di Bomi Hills, sfruttate fin dal 1945 e collegate (dal 1951) con una linea ferroviaria (74 km) a Monrovia, linea che nel 1961 è stata prolungata, a scartamento ridotto, fino a Mano River (160 km) presso la frontiera della Sierra Leone, sede di un secondo giacimento, si sono aggiunte quelle dei Monte Nimba, scoperte nel 1955, che forniscono un minerale di buona qualità dell'età precambriana, privo di fosforo, ad alto tenore, di facile estrazione (a cielo aperto). Prima di venire esportato il minerale viene arricchito in prossimità delle miniere facendo uso di mezzi meccanici moderni, per cui il paesaggio originario della foresta ombrofila è stato del tutto modificato; quindi mediante una ferrovia a scartamento normale (300 km) con treni capaci di trainare 90 carri, viene trasportato alla costa, dove a Buchanan è stato costruito un porto apposito del tutto nuovo, attrezzato modernamente, in grado di accogliere navi di 65.000 tonnellate. Il minerale viene spedito soprattutto negli Stati Uniti e nei paesi del Mercato Comune Europeo (Taranto dista da Buchanan circa 5000 km). Ancora più recente (1965) è il ritrovamento in una zona poco popolata su una collina contornata dalla foresta tropicale, del giacimento di Bong, che esporta il minerale attraverso Monrovia; a queste miniere ha una partecipazione l'Italsider, associata a imprese siderurgiche tedesche. Anche in questo caso il minerale, che si estrae a cielo aperto, viene arricchito (elevando il tenore da 33 a 64-65%). Nel 1970 le quattro principali miniere hanno esportato: Nimba Range 11,7 milioni di t; Bong Range 5,2; Mano River 3,8; Bomi Hill 2,8.
Mentre le miniere d'oro risultano pressoché esaurite, continua ad avere importanza la produzione di diamanti industriali (890.000 carati nel 1972), prodotti in forma artigiana nella regione di Saniquellie e a O di Kpo. Nel febbraio 1967 è stato inaugurato l'impianto elettrico di Mount-Coffee sul fiume Saint-Paul, che fornisce energia elettrica a Monrovia.
La marina mercantile liberiana è al primo posto nel mondo (30 giugno 1975) con 2520 navi e 65.820.000 t di stazza lorda (1955, 3,9 milioni; 1970, 33,5 milioni), ma si tratta di navi di altri paesi, che battono una "bandiera di comodo" per le particolari facilitazioni concesse agli armatori dal governo liberiano.
Il principale aeroporto è a Robertsfield, entro il perimetro della piantagione di hevea Firestone, la quale fruisce del diritto di extra-territorialità.
Il commercio vede ai primi posti nelle esportazioni (1970-74) come volume il minerale di ferro (70,5%) e il caucciù (16,9); diamanti, caffè, cacao, noci di palma hanno di gran lunga minore importanza. Sia nelle importazioni che nelle esportazioni gli Stati Uniti sono al primo posto; acquirenti principali di ferro sono inoltre la Germania, l'Italia e il Giappone.
Bibl.: A. Seck-A. Mondjannaghi, L'Afrique occidentale, Parigi 1967; R. J. Harrison Church, The Firestone rubber plantations in Liberia, in Geography, LIV (1969), pp. 430-37; W. R. Stanley, Transport expansion in Liberia, in Geographical Review, LX (1970), pp. 529-47; W. Schulze, Liberia. Länderkundliche Dominanten und regionalen strukturen, Darmstadt 1973.
Storia. - Guidata dal presidente Tubman la L. proseguì il suo sviluppo economico-sociale conservando una stabilità politica quasi eccezionale per l'Africa. Tubman portò avanti la politica di graduale unificazione, intrapresa sin dall'inizio della sua presidenza (1944), volta ad accrescere la partecipazione della popolazione nativa alla vita nazionale: i deputati delle province dell'interno ammessi alla Camera dei rappresentanti a partire dal 1945 furono aumentati da 3 a 13 (su 39) nel 1960 (nel 1947 il suffragio era stato ampliato); dal 1964 le province dell'interno furono parificate alle "contee" costiere. Parallelamente allo sviluppo economico del paese, per il quale si favorivano gl'investimenti esteri, in gran parte statunitensi, si ebbero progressi nella legislazione sociale (dal 1961 fu garantito il diritto alla pensione e nel 1963 venne introdotto un moderno codice del lavoro) e nel riconoscimento dei diritti sindacali. Nel 1966 però uno sciopero dei dipendenti della Firestone Fire and Rubber Co., la massima azienda agricolo-industriale del paese, provocò disordini, duramente repressi dal governo, che indussero il presidente ad assumere poteri eccezionali per un anno; nel 1967 Tubman fu rieletto presidente, per il sesto mandato, quale candidato del True Whig Party ormai divenuto partito unico, al quale appartengono tutti i membri del Senato e della Camera dei rappresentanti. La L. ampliò i propri rapporti diplomatici (dal 1964 vennero stabilite relazioni anche con l'URSS) e fu solidale con il processo di decolonizzazione dei paesi africani; nel maggio 1961 accolse la conferenza degli stati africani moderati (il cosiddetto gruppo di Monrovia) e in seguito accrebbe il suo prestigio svolgendo talvolta opera di mediazione; una visita di Tubman nel marzo 1968 sancì la persistenza di buoni rapporti con gli Stati Uniti.
Alla morte di Tubman (23 luglio 1971) gli è succeduto W. R. Tolbert, al suo fianco quale vice-presidente sin dalla prima elezione. Pur nella continuità del regime, Tolbert ha introdotto uno stile più democratico e una linea di maggiore sensibilità sociale rispetto all'autoritarismo di Tubman. Nel governo due esponenti della vecchia guardia (G. B. Henries e R. Grimes) sono stati sostituiti con due giovani (W. Denis e C. Simpson) e vi è stato chiamato H. Fahnbulleh, rilasciato insieme con altri detenuti politici. Il programma di Tolbert (confermato presidente per gli anni 1976-84 nelle elezioni del 1975) mira a una più larga integrazione della popolazione dell'interno, in particolare attraverso l'estensione delle strutture scolastiche, e a un maggiore inserimento dei giovani nella vita politica e sociale del paese; in campo economico ha perseguito più rigorosamente gl'interessi nazionali, anche mediante l'ingerenza statale; in politica estera, pur nel tradizionale orientamento filo-occidentale (in primo luogo nell'amicizia con gli SUA), sono state estese anche in altre direzioni le relazioni diplomatiche (nel 1972 si è aperta l'ambasciata sovietica a Monrovia ed è stato concluso un accordo di cooperazione con la Romania; dal 1975 vige un accordo commerciale con la Cecoslovacchia) e sono stati potenziati i buoni rapporti con i paesi vicini (con la Sierra Leone è stata stabilita nell'ottobre 1973 un'area di libero scambio; nel marzo 1975 Tubman ha compiuto una visita in Costa d'Avorio).
Bibl.: Growth without development: an economic survey of Liberia, Evanston 1966; J. G. Liebenow, Liberia, The evolution of privilege, Ithaca-Londra 1969; G. Tixier, La République du Liberia, Parigi 1970; T. P. Wrubel, Liberia: The dynamics of continuity, in The journal of modern African studies, 1971; Area handbook for Liberia, Washington 1972; R. A. Smith, The American foreign policy in Liberia: 1822-1971, Monrovia 1972.