LIBERIA.
– Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato dell’Africa occidentale. Con un ritmo di crescita del 3,8% l’anno (periodo 2005-10) e del 2,6% annuo (2010-15) e una bassa speranza di vita (60,6 anni, 2013), la popolazione (3.476.608 ab. al censimento del 2008; 4.396.873 ab. nel 2014, secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs), per il 49% urbana, si concentra soprattutto nell’agglomerato della capitale Monrovia (1.021.762 ab. al censimento del 2008; 1.224.000 ab. nel 2014, secondo una stima UNDESA). Nei dieci anni intercorsi dalla fine della seconda guerra civile che ha interessato il Paese (1999-2003), in generale le condizioni di vita sono migliorate (alfabetizzazione dal 43% al 48%; accesso all’acqua dal 65% al 75%; PIL pro capite a parità di poteri d’acquisto, PPA, da 473 $ a 901 nel 2014), ma la L. permane tra gli ultimi 15 Paesi del mondo per indice di sviluppo umano (175° posto).
In questo quadro, l’epidemia di Ebola (partita dalla Guinea nel febbraio 2014), che ha causato l’infezione di 7719 persone e la morte di 3177 (dati OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, dicembre 2014), rischia di avere conseguenze socioeconomiche drammatiche per un Paese in cui l’82% delle persone vive in stato di povertà, sono presenti circa 53.000 rifugiati della Costa d’Avorio, l’AIDS/HIV (Acquired Immune Deficiency Syndrome/Human Immunodeficiency Virus) interessa l’1% della popolazione. La Banca mondiale stima che attualmente, a causa dell’epidemia e delle misure adottate per contenere la diffusione del virus, la metà dei lavoratori liberiani sia impossibilitata a svolgere le normali attività (soprattutto nel settore pubblico), con ripercussione sui settori che negli ultimi anni hanno alimentato una crescita economica del 10-11%: investimenti nelle infrastrutture e nei lavori pubblici; ripresa ed espansione delle attività minerarie (ferro, 1.300.000 t; diamanti, 41.900 carati; 2011); ripresa della produzione di caucciù (14° produttore mondiale nel 2011 con 63.000 t) e di legnami. Più limitate sono le conseguenze sull’agricoltura, che resta il principale settore economico sia in termini di forza lavoro sia di PIL. Sono a rischio anche la stabilità e la sicurezza, compresa quella alimentare, a causa della chiusura di numerosi mercati e dell’aumento dei prezzi (in particolare del riso).
Storia di Emma Ansovini. – L’arresto dell’ex presidente Charles Taylor in Nigeria, la sua estradizione, prima in Sierra Leone (marzo 2006) e, successivamente, nei Paesi Bassi (giugno), per essere processato dalla Corte penale internazionale (sarebbe stato condannato nel 2012), l’istituzione di una Commissione per la verità e la riconciliazione (febbraio 2006), sul modello di quella sudafricana, la sospensione dell’embargo sull’esportazione del legno (giugno 2006) e dei diamanti (aprile 2007) sembrarono aprire i primi spiragli verso una qualche normalizzazione e nella direzione di una possibile ripresa economica del Paese. L’ONU inoltre, nel dicembre 2007, mise a disposizione di Monrovia un fondo di 15 milioni di dollari per sostenere il processo di democratizzazione e di riconciliazione nazionale, anche attraverso la promozione di iniziative a favore dell’inserimento sociale degli ex combattenti, mentre il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale approntarono, nel 2010, un piano per alleviare il pesante debito estero e analogamente fecero i creditori del club di Parigi.
Nell’ottobre 2011, la presidente Ellen Johnson-Sirleaf ricevette il premio Nobel per la pace, fra molte polemiche per via dell’appoggio, che aveva ammesso e di cui si era pubblicamente scusata, dato inizialmente a Taylor. L’assegnazione del Nobel avvenne in concomitanza con le elezioni legislative e presidenziali, tenutesi nell’ottobre-novembre, e vinte dalla Johnson-Sirleaf al secondo turno, boicottato però dal suo rivale, Winston Tubman. Nonostante gli indubbi progressi ottenuti in campo economico e nella lotta all’endemica corruzione, la L. rimaneva uno dei Paesi più poveri del mondo, con una struttura ancora fortemente dipendente dagli aiuti internazionali. A partire dalla primavera del 2014 una realtà già così fragile venne messa a dura prova dalla diffusione del virus Ebola (v. pandemie), che provocò oltre 4800 morti. Il 9 maggio 2015, il Paese fu dichiarato libero dall’epidemia dall’Organizzazione mondiale della sanità, anche se nuovi casi (ne furono registrati tre nel successivo mese di luglio) non potevano essere esclusi vista la situazione regionale particolarmente critica. In politica estera, la L. stabiliva un rapporto privilegiato con gli Stati Uniti, testimoniato dalla visite nel febbraio 2008 di George W. Bush e nell’agosto 2009 del nuovo segretario di Stato Hillary Clinton, ma avviava una solida collaborazione con la Cina divenuta in pochi anni il principale Paese donatore.