liberalizzatore
s. m. e agg. Chi o che si propone di liberalizzare, di eliminare vincoli e restrizioni.
• «[Pier Luigi] Bersani ha tagliato da un bel pezzo la barba di Marx e anche quella di Che Guevara. Le cronache lo ricordano più come il liberalizzatore dell’economia che come il vecchio apparatciki. A Bersani riconosco il merito di essere un innovatore avveduto e concreto. Non mi pare uno di quelli che spenderebbero il patrimonio di famiglia giocando alla roulette del nuovismo» (Marco Follini intervistato da Amedeo La Mattina, Stampa, 8 luglio 2009, p. 15, Interno) • Susanna Camusso, per adesso il tema liberalizzazioni prova ad aggirarlo. [...] Su un punto solo [...] si sbilancia. E non da ieri. Dato per scontato che tra quanto «non ci convincerebbe» oggi c’è il superamento del contratto nazionale dei ferrovieri, a farla scattare è una misura già varata a dicembre, con la manovra. Sono gli orari di apertura dei negozi, a riportare Camusso quasi all’anatema. «Intemperanze liberalizzatrici», le definisce. E avverte: «Ci porteranno nei guai». (Raffaella Polato, Corriere della sera, 22 gennaio 2012, p. 7, Primo Piano) • Tra i più feroci «liberalizzatori», in Italia, molti ricorderanno proprio il centrosinistra. Quello del Governo Prodi, quelli dei ministri [Massimo] D’Alema e [Pier Luigi] Bersani, con i loro decreti. Ebbene, tirando le somme a distanza di anni, si scopre che tutto hanno fatto le liberalizzazioni, tranne che favorire la gente. Il dato emerge chiarissimo dallo studio settimanale della Cgia di Mestre, che denuncia come, «ad eccezione di quelle dei medicinali e della telefonia, nei settori che negli ultimi 20 anni sono stati interessati dal processo di apertura alla concorrenza, i prezzi e le tariffe sono aumentati in misura maggiore dell’inflazione». (R[obert] V[ignola], Giornale d’Italia, 22 febbraio 2015, p. 3, Attualità).
- Derivato dal v. tr. liberalizzare con l’aggiunta del suffisso -(t)ore.
- Già attestato nella Repubblica del 25 luglio 1985, p. 1, Prima pagina (Vittorio Zucconi).