liberal-liberistico
agg. Che compone istanze liberali, basate sul rispetto e sulla difesa della libertà individuale e della libera iniziativa economica, e liberistiche, incentrate sulla libera iniziativa e sul libero mercato come unico motore del sistema economico.
• Non concorda Franco Cardini, altro ex consigliere Rai, un tempo considerato vicino ad An e ora sedicente «cane sciolto»: «In Rai lavorano ottimi professionisti culturalmente vicini alla destra. Ma ai vertici di An non interessa. La linea culturale si è appiattita su posizioni liberal-liberistiche filo-Usa, di perbenismo occidentalista. Così An è diventata il fanalino di coda della proposta culturale del centrodestra. Un tempo aveva il primato dell’originalità». (Paolo Conti, Corriere della sera, 24 giugno 2006, p. 14, Cronache) • Dietro al cattomaestrino, balde e salde si allineano le schiere dei catholiques-fauves che ieri seguivano la lezione di [Joseph] De Maistre e di [Juan] Donoso Cortés e facevano l’apologia di quel «Sillabo» di Pio IX che condanna senza appello la Modernità liberal-liberistica, (Franco Cardini, Europa, 9 giugno 2010, p. 1, Prima pagina) • Non crede l’on. [Massimo] D’Alema che una sinistra moderna debba farsi carico di una battaglia liberal-liberistica (abbandonata dalla destra), che liberi il lavoro dai troppi ceppi che lo soffocano, rinunciando così a una generica (e quanto stantia) polemica contro il mercato? (Giuseppe Bedeschi, Corriere della sera, 6 ottobre 2011, p. 42, Idee & opinioni).
- Composto dagli agg. liberal(e) e liberistico.
- Già attestato nella Stampa dell’8 maggio 2004, p. 25, Società e Cultura (Norberto Bobbio).