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LIBELLULE

di Athos Goidanich - Enciclopedia Italiana (1934)
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LIBELLULE (latino scientifico Odonatae; fr. demoiselles; sp. libélulas; ted. Libellen, Teufelsnadeln; ingl. dragonflies)

Athos Goidanich

Ordine d'Insetti emimetaboli, acquatici allo stato ninfale, terrestri in quello adulto, predatori. Capo mobilissimo, ipognato, occupato in gran parte dagli occhi (composti fino da 10.000 ommatidî), con antenne brevi e setacee, con apparato boccale masticatore, protorace ridotto, meso- e metatorace grandi e saldati, con ampie pleure molto oblique in modo che le zampe (non usate per camminare, ma solo per afferrare la preda o il sostegno) sono spostate in avanti e le quattro ali (membranose, non ripiegabili, uguali tra di loro negli Zigotteri, più larghe le posteriori negli Anisotteri) all'indietro, facendo di questi Insetti degli eccezionali volatori e predatori. L'addome è stretto, allungato, subcilindrico, terminato nel maschio da appendici digitiformi, nella femmina anche da brevi gonapofisi. Le vie genitali maschili sboccano al IX urite, mentre l'organo copulatorio si trova al II o al III (caso unico in tutto il regno animale). Per accoppiarsi, i maschi afferrano per il collo la femmina con le appendici dell'apice dell'addome e vi possono restare a lungo attaccati, anche durante l'ovideposizione, rinnovando gli accoppiamenti (Agrionidae, alcuni Anaxte Libellulini). Gli Anisotteri cacciano a volo la preda (i più svariati insetti alati), che seguono con lo sguardo girando il mobilissimo capo, e la divorano volando; invece gli Zigotteri stanno generalmente aggrappati a una pianta, e, scorta la vittima, le si precipitano contro, infallibilmente, e tornano a mangiarsela al posto di prima. Talvolta (p. es. Aeschna juncea L.) ispezionano accuratamente, a volo, le piante dal basso all'alto e viceversa, cacciandovi gl'insetti fermi. Nei generi Aeschna, Gomphus (e forse Cordulia) ciascun individuo possiede una propria "riserva di caccia", dalla quale gl'intrusi sono scacciati. Alcuni (p. es., Aeschna viridis Ev., Ae. grandis L.) sono notturni e cacciano dopo il tramonto. Si reggono in aria per ore di seguito (qualcuno può volare per un po' anche all'indietro), normalmente alla velocità di 1-4 m. al secondo, con scatti di 10-14 m. al secondo; le australiane Austrophlebia pare raggiungano le 60 miglia all'ora. Si trovano non solo (Zigotteri) in prossimità di laghi, stagni, ruscelli e altre acque (nelle quali si sono sviluppate le loro ninfe), ma più spesso (Anisotteri), e specialmente le femmine, lontano da quelle, sui prati, nei sentieri, nelle radure dei boschi, ecc. Alcune specie (per esempio Libellula quadrimaculata L., Sympetrum meridionale Sélys, ecc.) compiono talora delle migrazioni in grandi masse sorvolando, sempre in direzione contraria al vento, pianure, montagne e anche il mare; ma di queste migrazioni non è ancora chiarito il determinismo.

Le uova sono deposte liberamente, in piccole masserelle, dalla femmina che vola sull'acqua e vi tuffa a intermittenza, sempre volando, l'addome (per es. Libellula quadrimaculata L.), oppure affondate nel terreno umido, vicino alle acque, con colpi picchiati durante il volo (p. es. Somatochlora metallica Vand., che dopo un certo numero di simili atti va a tuffare nell'acqua l'estremità dell'addome). Invece gli Aeschnidi e gli Zigotteri conficcano le uova nelle parti legnose o erbacee di piante, spesso sott'acqua (dove talvolta la femmina è accompagnata dal maschio). Dall'uovo la libellula sguscia come proninfa avvolta in un'unica membrana, che dopo pochi secondi o minuti libera la ninfa. Queste sono sempre acquatiche (l'australiana Petalura gigantea menerebbe invece vita terrestre); hanno capo largo, zampe lunghe, addome grosso; quest'ultimo porta negli Anisotteri tre brevissime appendici apicali, che negli Zigotteri sono rappresentate da tre ampie lamine più o meno strette. È molto caratteristico il labbro inferiore, con submento e mento articolati e palpi trasformati in una pinza; tutto l'apparecchio rimane, ripiegato, sotto il corpo, ma viene proiettato all'innanzi per afferrare la preda e portarla alle mandibole. La respirazione si compie negli Anisotteri per mezzo di pseudobranchie sporgenti nel lume dell'intestino retto molto dilatato, il quale con le proprie contrazioni ritmiche rinnova l'acqua nell'interno e permette gli scambî gassosi. Gli Zigotteri respirano pure per il retto, ma questo è meno dilatato e pare possieda anche delle branchie sanguigne. Le lamine caudali coopererebbero agli scambî gassosi. Le ninfe (di ambedue i sottordini) molto avanzate nello sviluppo possono respirare per gli stigmi toracali. Predatrici e carnivore, cacciano ogni sorta di animali (specialmente larve) acquatici. Normalmente pigre, immobili su piante acquatiche o sul fondo tra il fango, aspettano la preda che seguono tenendo il proprio piano sagittale nella sua direzione, finché giungono a una distanza alla quale il labbro inferiore può scattare e afferrare la vittima. Se le ninfe degli Anisotteri devono progredire, lo fanno a scatti, grazie alle contrazioni violente dell'ampolla rettale e alla conseguente eiaculazione dell'acqua contenutavi; quelle degli Zigotteri nuotano facendo funzionare come un remo le appendici caudali riunite, oppure avanzano con le lunghe zampe. Vivono in questo stato uno (Agrionidae), due (Calopterygidae) o più (Anisoptera, eccetto Aeschna grandis L.) anni; passano attraverso 10-14 mute, per compiere l'ultima delle quali abbandonano sempre l'acqua.

Le forme viventi dell'ordine sono distribuite in 3 sottordini: Zygoptera (famiglie: Calopterygidae, Lestidae, Agrionidae, Hemiphlebiidae), Anisoptera (famiglie: Aeschnidae, Gomphidae, Cordulegasteridae, Libellulidae, Petaluridae), Anisozygoptera (famiglia Epiophlebiidae).

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Vocabolario
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