LI HUNG-CHANG
Uomo di stato cinese, nato in Ho-fei (An-hwei) nel 1822, morto a Pechino il 7 novembre 1901. Dottore nel 1847, dopo una rapida carriera politica, organizzò nel 1853 la resistenza contro l'insurrezione dei T'ai-ping, che riuscì a soffocare nel 1864, con l'aiuto dell'inglese Ch. G. Gordon. Viceré del Chih-li nel 1870, contribuì al colpo di stato che portò sul trono, alla morte dell'imperatore T'ung-chi, il piccolo Kwang-su sotto la reggenza delle due imperatrici vedove. Nominato grande segretario dell'impero nel 1875, negoziò molti trattati e accordi con la Gran Bretagna nel 1876, con la Francia nel 1885, col Giappone nel 1895, dove, malgrado una ferita dovuta all'attentato di un fanatico giapponese, negoziò il trattato di Shimonoseki con cui Formosa era ceduta al Giappone. Nel 1896 venne in Europa per rappresentare il suo sovrano alle feste per l'incoronazione dello zar Nicola II, e fu ricevuto con grandi onori in Russia, Germania, Francia, Inghilterra, ecc. Nel 1898 negoziò la cessione di Kiao-Chow alla Germania. Nel 1899 fu viceré a Canton e infine il 7 settembre 1901, viceré del Chih-li, concluse la pace con gli Alleati, dopo il movimento dei Boxers. Fu certamente il più grande uomo di stato della dinastia manciù. Lasciò un'autobiografia, un epistolario, relazioni diplomatiche, studî letterarî e politici, ecc.
Bibl.: J. O. P. Bland, Li Hung-Chang, Londra 1917; F. Cerone, Li Hung-Chang e la politica cinese, Napoli 1901 (insufficiente).