BAYLY, Lewis
Vescovo anglicano di Bangor (Inghilterra), nato a Carmarthen, studiò a Oxford, ove ottenne il dottorato in teologia nel 1613. A quell'epoca si era già acquistato fama come predicatore, ed era diventato tesoriere di S. Paolo di Londra e cappellano di Enrico principe di Galles, al quale dedicò la sua opera principale, The practice of Piety "Pratica della pietà", un manuale di morale cristiana, tutto pervaso da concezioni calviniste. Le sue simpatie puritane gli procurarono il disfavore della corte (1612), benché ancora nel 1616 fosse consacrato vescovo di Bangor. Ma ebbe a soffrire noie e prigionie nel 1619, nel 1621 e nel 1630, anno in cui dovette scrivere un'apologia. Morì nel 1631. La sua opera ebbe una singolare fortuna tra i puritani, tanto che nel 1665 quelli trasferiti nella Nuova Inghilterra ne pubblicarono (a Cambridge nel Massachusetts) una versione nel dialetto indiano della regione; e in Europa, oltre alle traduzioni francese (Ginevra 1625) e tedesca (Zurigo 1629), se ne ebbe nel 1668 una in romanico.
Bibl.: Prefazione di Grace Webster all'edizione della Practice of Piety, in Calendar of State Papers, Dom. Ser. 1629-31, Londra 1842.