LĒWĪ ben Gērĕshōn (Léon de Bagnols, Gersonide; secondo l'uso ebraico di raccogliere in una sigla i varî elementi del nome, Ralbag, [Rabbi L. b. G.])
Filosofo e matematico, nato nel 1288 a Bagnols (Francia meridionale), morto il 20 aprile 1344, fu uno dei più insigni fra i dotti giudei del Medioevo.
Scrisse in ebraico: Milḥămōt Ădōnāy (Le guerre del Signore), vasta opera filosofico-religiosa, con la quale non soltanto integrò il sistema di Maimonide e cercò d'inserire la dottrina giudaica entro le linee dell'aristotelismo averroistico, ma anche prese parte attiva al movimento filosofico dell'età sua; commenti, glosse ed excursus a opere aristoteliche nei rifacimenti di Averroè o a opere di Averroè; commenti a libri biblici (Pentateuco, Primi Profeti, Mĕgillōt [escluse le Lamentazioni], Proverbî, Giobbe, Ezra-Nehemia, Paralipomeni); Ma‛ăsēh Ḥōshēb, trattato di aritmetica; un trattato di astronomia, che in origine costituiva una sezione delle Guerre del Signore (V, 2), e poi divenne un'ampia opera a sé, in 136 capitoli (manca nelle edizioni e nei più dei manoscritti delle Guerre); altre opere minori di scienze matematiche (alcune pervenuteci solo in traduzione latina); Sha‛ărē Sedeq (Porte di giustizia), esposizione delle tredici regole ermeneutiche di Rabbī Yishmā‛el; responsi giuridici; altre opere perdute.
Ediz.: delle Milḥămōt Ådōnāy: Riva di Trento 1560; Lipsia 1866; trad. tedesca di B. Kellermann (rimasta incompiuta), Berlino 1914-16. Edizioni principi dei commenti biblici: Pentateuco, s. l. e a. [Mantova prima del 1480]; Primi Profeti, Leiria 1484; Mĕgillōt, Riva di Trento 1560; Proverbî, Leiria 1492; Giobbe, [Ferrara] 1477; Daniele, s. l. e a. [Roma prima del 1480]; i commenti a Ezra-Nehemia e ai Paralip. sono inediti. Alcuni di questi commenti biblici furono tradotti in latino. Il Ma‛ăsēh Ḥōshēb fu edito da G. Lange, Francoforte sul Meno 1909. Il Sha‛ărē Ṣedeq fu stampato per la prima volta a Livorno nel 1800. Un responso nell'ed. dei responsi di Y. Lattes, Vienna 1860, pp. 97-103.
Bibl.: M. Joel, Lewi b. Gerson als Religionsphilosoph, Breslavia 1862; I. Weil, La philosophie religieuse de Lévi b. Gerson, Parigi 1868; M. Steinschneider, Die hebräischen Übersetzungen des Mittelalters, Berlino 1893, passim; id., Ges. Schriften, I, Berlino 1925, pp. 233-270; B. Grüll, Die Lehre von Kosmos bei Maimuni und Gersonides, Lemberg 1901; J. Carlebach, Lewi b. Gerson als Mathematiker, Berlino 1930; J. Husik, A History of Medieval Jewish Philosophy, New York, 1916, pp. 328-361; id., Studies in Gersonides, in Jewish Quarterly Review, n. s., VII (1916-1917), pp. 553-594; VIII (1917-1918), pp. 113-156, 231-268; N. A. Adlerblum, A Study of Gersonides in his proper Perspective, New York 1926; J. Teicher, Studi preliminari sulla dottrina della conoscenza di Gersonide, in Rendiconti Lincei, s. 11ª, VIII (1932), pp. 500-510; J. Guttmann, Die Philosophie des Judentums, Monaco 1933, pp. 220-237.