LEWALD, Fanny, maritata Stahr
Scrittrice tedesca, nata il 24 marzo 1811 a Königsberg da una famiglia di commercianti ebrei, morta a Dresda il 5 agosto 1889. Autrice di una diffusa autobiografia (Lebensgeschichte, 1861-62, voll. 6), quadro interessante per la vita culturale della sua terra nativa e del suo tempo, ella deriva dalla tradizione illuministica, razionalistica e liberale piuttosto che non dallo spirito ebraico, benché proprio alla tesi della necessaria tolleranza e assimilazione fra Tedeschi ed Ebrei abbia dedicato poi il più notevole dei suoi romanzi (Jenny, 1843). Non seppe sempre dominare col freno dell'arte la sua superficiale facilità narrativa, ma portò una nota sua nel romanzo borghese e femminile, spezzando le prime lance a favore di una misurata emancipazione spirituale della donna (cfr. specialmente Eine Lebensfrage, 1845). Subì, come tanti al tempo suo, il fascino letterario di Börne e cercò, senza adeguata genialità, di riallacciarsi alla Rahel Varnhagen von Ense, la cui figura rievocò in un romanzo storico sentimentale prussiano (Prinz Louis Ferdinand, 1849). Anche i racconti venuti dopo la crisi del 1848 (Auf roter Erde, 1850; Wandlungen, 1853; Von Geschlech zu Geschlecht, 1864-68), pur essendo meno saldamente costruiti, hanno valore per chi voglia seguire le correnti politico-sociali del tempo. All'Italia s'ispirò per molti racconti (Villa Riunione, 1869, voll. 2) e a essa dedicò una parte dei suoi molti volumi di viaggi (Das italienische Bilderbuch, 1847, voll. 2).
Ediz.: Gesammelte Werke, voll. 10, Berlino 1871-75.
Bibl.: M. Weber, F. L. Ihr Leben u. ihre Werke, 1921.