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leva

di Giuditta Parolini - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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leva

Giuditta Parolini

Un rimedio alla fatica

«Datemi una leva e un punto d’appoggio e solleverò il mondo». Così sembra abbia detto Archimede dopo aver scoperto il principio della leva. Non servono, comunque, intenzioni tanto speciali per vedere una leva all’opera; basta guardarsi attorno perché molti oggetti di uso comune, oltre ad alcune parti del nostro corpo, sono azionati da leve

Quando le braccia non bastano

Sin dall’antichità gli esseri umani si sono resi conto che lavorare con le sole braccia richiede molta fatica e non sempre è indispensabile. In diversi casi possono venire in aiuto i bracci di una leva. La leva è costituita da un oggetto rigido che può ruotare attorno a un punto fisso detto fulcro. Agli estremi della leva si applicano due forze, la resistenza e la potenza, e le distanze tra i punti di applicazione di queste due forze e il fulcro sono i bracci della leva.

Strumenti come le forbici, lo schiaccianoci, le pinze e le tenaglie funzionano in base al principio della leva; sono leve anche la bilancia a bracci uguali e l’altalena a dondolo. Insomma, a ben vedere le leve non servono solo per svolgere in modo più efficiente e con poca fatica molte attività come sollevare, spostare, tagliare, rompere o afferrare oggetti, ma aiutano anche a divertirsi.

Archimede fu il primo a scoprire che il rapporto tra i bracci della resistenza e della potenza è inversamente proporzionale al rapporto tra le rispettive forze: vale a dire che più uno dei due valori cresce, più diminuisce l’altro. Non a caso si dice che una leva è vantaggiosa se la potenza viene applicata a una distanza dal fulcro maggiore della resistenza, svantaggiosa quando si verifica il contrario, perché la potenza da applicare è maggiore della resistenza che si deve vincere, mentre è indifferente quando i due bracci sono uguali.

Supponiamo di voler sollevare un masso facendo leva con un robusto bastone: in questo caso la resistenza è rappresentata dal peso del masso, la potenza dalla forza muscolare e il fulcro dal punto scelto per poggiare il bastone. Se si spinge sul bastone vicino al fulcro la forza da applicare per sollevare il masso è decisamente superiore a quella necessaria quando si agisce all’estremità libera, perché in questo secondo caso il braccio della potenza è maggiore.

Le leve non sono tutte uguali

Le leve vengono distinte in base alla posizione del fulcro rispetto al punto di applicazione della potenza e della resistenza.

Leve di primo genere. Hanno il fulcro tra la potenza e la resistenza, come accade nella bilancia a bracci uguali, nella stadera, nell’altalena a due bracci. Possono essere vantaggiose, svantaggiose o indifferenti a seconda della lunghezza dei bracci della potenza e della resistenza.

Leve di secondo genere. In questo caso la resistenza si trova tra il fulcro e la potenza, come accade nella carriola (la resistenza è il peso del carico, la potenza è la forza impartita dalle mani, mentre il fulcro è la ruota) o nello schiaccianoci (la resistenza è applicata in corrispondenza del guscio da rompere, la potenza all’altezza dell’impugnatura, il fulcro è la porzione terminale dello schiaccianoci dove le due parti simmetriche dell’attrezzo si uniscono).

Leve di terzo genere. Hanno la potenza tra il fulcro e la resistenza e quindi sono sempre svantaggiose perché il braccio della potenza è in ogni caso il più corto, ma permettono di manipolare con precisione oggetti piccoli (le pinzette per le ciglia) o afferrare ciò che sarebbe molto difficile maneggiare direttamente, per esempio un gelido pezzo di ghiaccio o un tizzone ardente.

I movimenti del corpo umano

Possiamo masticare, camminare, afferrare oggetti grazie alle leve che muovono diverse parti del nostro corpo. In questi casi la potenza è sempre fornita da un muscolo, la resistenza è il peso della parte del corpo che vogliamo muovere e il fulcro è l’articolazione tra le due ossa. Nel corpo umano esistono leve di diverso genere: la mandibola, per esempio, è una leva del primo genere, la caviglia una del secondo genere, mentre l’avambraccio è di terzo genere. In quest’ultimo caso il fulcro è rappresentato dal gomito, mentre la potenza, esercitata attraverso i muscoli del braccio, è applicata a un punto dell’avambraccio poco lontano dal gomito e la resistenza è applicata alla mano.

Vedi anche
stadera Tipo di bilancia basato sul principio della leva. È formata da un’asta (stilo) a forma di prisma quadrangolare molto allungata, tarata direttamente in kilogrammi e sue frazioni mediante suddivisioni (tacche); lungo l’asta si sposta il peso equilibrante (romano); a un’estremità dell’asta è montato il ... forbice Utensile d’acciaio per tagliare, costituito da due lame terminanti a punta a un estremo, incrociate e collegate da un perno; ciascuna lama agisce come una leva di primo genere, e il perno funge da fulcro; per facilitarne l’uso, sono provviste, all’altro estremo, di anelli nei quali s’introducono il pollice ... statica Parte della meccanica che studia l’equilibrio dei corpi sotto l’azione di determinate sollecitazioni; a seconda del sistema mediante il quale i corpi sono rappresentati si distinguono una statica del punto, una statica dei sistemi rigidi o stereostatica, una statica dei sistemi continui ecc. In particolare, ... dinamometro Apparecchio per la misurazione dell’intensità delle forze. I dinamometro si classificano in base al principio di funzionamento: si può misurare una forza confrontandola con un’altra nota, oppure si può applicare la forza a un elemento elastico di cui si valuta la deformazione.  ● Nel primo caso la forza ...
Categorie
  • STRUMENTI in Fisica
Altri risultati per leva
  • leva
    Enciclopedia on line
    Fisica In generale, corpo rigido, vincolato, in grado di ruotare intorno a un asse fisso e soggetto all’azione di due forze P e R applicate in due suoi punti. Se il corpo rigido è una barra rettilinea o curvilinea contenuta interamente in un piano (è il caso più frequente), si può parlare di un’asta ...
  • leva
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    lèva [Lat. leva, da levare "alzare"] [MCC] Macchina semplice che consiste di norma in una sbarra girevole intorno a un asse fisso, sulla quale si può agire per produrre un'azione meccanica, per azionare un dispositivo, ecc. Precis., si tratta di un corpo rigido C girevole intorno a un asse fisso d e ...
  • LEVA
    Enciclopedia Italiana (1934)
    (fr. lévier; sp. leva; ted. Hebel; ingl. lever) Carlo GAMNA Giovanni GAMBERAI Vittorugo FOSCHI Utensile in forma di asta, che si usa per vincere una resistenza, applicandovi una forza e prendendo appoggio contro un corpo fisso. - Parte di macchina imperniata a un sostegno fisso e collegata con ...
Vocabolario
lèva¹
leva1 lèva1 (ant. lièva) s. f. [der. di levare «alzare»]. – 1. a. In fisica, macchina semplice che consiste in un corpo rigido (di norma costituito da una sbarra) girevole intorno a un asse fisso (detto fulcro) e soggetto all’azione di...
lèva²
leva2 lèva2 s. f. [der. di levare, nel sign. di «arruolare»]. – 1. Complesso delle operazioni per la chiamata alle armi dei cittadini che hanno raggiunto l’età prescritta (limitata per molto tempo ai maschi e solo in tempi recenti estesa...
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