LEUCOPLACHIA (dal gr. λευκός "bianco" e πλάξ "tavola, placca")
Processo morboso abbastanza frequente alla mucosa della bocca, più raro a quella dei genitali; occupa di predilezione le gote, in corrispondenza della linea interdentale, meno spesso la lingua e la faccia interna delle labbra, più raramente altre sedi; ai genitali abbastanza facile a riscontrarsi nelle donne alla vulva, alla clitoride, qualche volta alla vagina; nell'uomo al prepuzio e al glande.
Inizialmente la lesione appare in forma di chiazze rosee o rosse con tinta opalina, che in seguito si fanno lisce, bianche, talvolta con tonalità bluastra e anche grigiastra; a un grado più elevato di sviluppo le chiazze s'ispessiscono maggiormente, si fanno dure, bianche, inestensibili, talora attraversate da ragadi e da fessure: esse al massimo dello sviluppo hanno un aspetto verrucoso, e non di rado si ulcerano. Le cause vere e proprie sfuggono: frequente nei fumatori. La gravità maggiore della leucoplachia è legata alla possibilità che su essa s'impianti un epitelioma (cancro). La cura non è facile: sono da prescriversi un'igiene accurata della parte malata, lavacri frequenti con soluzioni antisettiche deboli, e, quando la sede e la circoscrizione della lesione lo consentono, intervento chirurgico. In ogni caso debbono sempre essere evitati gl'irritanti (tabacco) e i caustici.