Vedi LEUCADE dell'anno: 1961 - 1995
LEUCADE (Λευκάς, Leucas)
Isola e città sulle coste occidentali dell'Acarnania. Secondo Strabone avrebbe preso il nome da una roccia bianca, scoscesa sul mare e rivolta verso Cefalonia, dalla quale si sarebbero gettati gli amanti infelici.
Le fonti antiche sono concordi nell'affermare che L. sarebbe stata in origine una penisola, resa indipendente dalla terraferma per mezzo del taglio dell'istmo che la legava all'Acarnania: la data di tale opera è discorde presso i varî autori.
La città, fondata dai Corinzî, forse già nell'VIII sec. a. C., godette di notevole fioritura; nel V sec. la popolazione era di circa 3000 abitanti. Probabilmente la fondazione di Nikopolis si risolse a danno di L. che decadde in età romana.
Un tempio dedicato a Hera è ricordato sulla costa dell'isola, uno in onore di Apollo era nelle vicinanze dell'istmo.
Le divinità che compaiono sulle monete di L. sono Atena, Acheloo, Afrodite, Apollo, Bellerofonte.
L'ipotesi di W. Dörpfeld di riconoscere in L. l'Itaca omerica non ha avuto seguaci, particolarmente dopo gli scavi di Itaca (v.).
Della città antica rimangono avanzi delle mura e del teatro. Notevoli le necropoli preistoriche nella pianura di Nidri (dove il Dörpfeld poneva l'Itaca omerica), che presentano affinità con alcune della Puglia, e che hanno tombe circolari con più deposizioni. I ritrovamenti a L. di oggetti di età classica sono piuttosto scarsi.
Bibl.: Bürchner, in Pauly-Wissowa, XII, 1925, c. 2213 ss. (con bibl. prec.); W. Dörpfeld, Alt-Ithaka, Monaco 1927.
(Red.)
Personificazione. - La personificazione dell'omonima isola appare in forma di figura femminile stante su un coperchio di specchio di fabbricazione corinzia, databile alla metà circa del IV sec. a. C., conservato ora al Louvre (Louvre, 1699). La figura di L., riconoscibile dall'iscrizione, è raffigurata accanto alla personificazione della città di Corinto.
Bibl.: W. Züchner, Griechische Klappspiegel, Berlino 1942, p. 98, con bibl. prec., fig. 99 a p. 185, ᾿Αρχ. ᾿Εϕημ., 1873, p. 440, t. 64.
(L. Guerrini)