letteratura rosa
letteratura ròsa locuz. sost. f. – Genere letterario formato da romanzi e racconti sentimentali la cui rappresentante principale è stata la scrittrice britannica Barbara Cartland (1901-2000), autrice a partire dal 1922 di oltre 700 opere tra romanzi e saggi fino a Guide to romance writing (2000), summa della sua lunga esperienza letteraria che l’ha resa famosa nel mondo. Tradotta in 36 lingue, con oltre un miliardo di copie vendute, Cartland racconta storie d’amore rigorosamente romantiche e a lieto fine con al centro il matrimonio. Culturalmente tradizionalista e politicamente conservatrice, nei suoi libri il sesso è assente, al contrario di quelli della sua musa ispiratrice, la connazionale Elinor Glyn (1864-1943), pioniera del racconto erotico femminile e autrice del romanzo-scandalo Three weeks (1909; trad. it. 1909), nel quale l’esotica regina Balkan seduce un giovane aristocratico inglese, verosimilmente ispirato dalla relazione della Glyn con Lord Alistair Innes Ker. In Italia la l. r. porta la firma di Liala, pseudonimo di Amalia Liana Cambiasi Negretti Odescalchi (1897-1995), che inizia la sua carriera sotto gli auspici di Gabriele D'Annunzio. La scomparsa dell’amante ventiseienne, un pilota di idrovolante precipitato nel lago di Varese durante un’esercitazione nel settembre 1926, è determinante nella definizione dello sfondo dei suoi oltre 70 romanzi pubblicati tra il 1931 (Signorsì) e il 1985 (Frantumi di arcobaleno). I protagonisti maschili di Liala, belli e affascinanti, sono spesso integerrimi ufficiali in divisa dell’Aeronautica o della Marina; le sue donne-eroine, aristocratiche o di umili origini, vivono tormentate e appassionate storie d’amore rivendicando il diritto alla felicità oltre le convenzioni sociali. Ibridata dai generi più diversi (thriller, storico, fantasy, generazionale, horror, ecc.), la l. r. del nuovo millennio non mostra segni di stanchezza e le autrici contemporanee in cima alle classifiche, con centinaia di milioni di copie vendute, sono anglofone statunitensi e britanniche, come Danielle Fernandes Dominique Schuelein-Steel (n. 1947), nata a New York, autrice di oltre 70 romanzi che insidiano le vendite di Cartland. Le storie di Steel sono affollate di personaggi convenzionali, al limite della verosimiglianza, obbligati da fatali e avverse circostanze a fronteggiare un’improvvisa crisi che minaccia il rapporto di coppia, i figli o la famiglia stessa. Più versatile e attiva anche oltre il genere rosa, la statunitense Eleanor Marie Robertson (n. 1950) ha esordito con Irish thoroughbred (1981; trad. it. 1983), titolo sotto il quale sono riuniti i romanzi Gara d'amore, Messaggio d'amore e Il ribelle irlandese, ma raggiunge il successo con Playing the Odds (1985; trad. it. 2007) il primo di una saga sulla famiglia MacGregors. La scrittrice adotta diversi pseudonimi, il più utilizzato dei quali è Nora Roberts, mentre come J.D. Robb ha pubblicato una collana di romanzi di fantascienza con ambientazione poliziesca (police procedurals) iniziata nel 1995 con …in death. Si possono inoltre ricordare: la britannica Barbara Taylor Bradford (n. 1933), autrice anche di libri religiosi per bambini; l’inglese naturalizzata statunitense Barbara Wood (n. 1947), appassionata di Kung fu, che ambienta le sue storie in luoghi esotici; Jackie Collins (n. 1937), la cui scrittura ha una forte carica erotica. In Italia, dall’incontro tra Mondadori e la casa editrice Harlequin enterprises, specializzata nel genere rosa, nel 1981 è apparsa in libreria e in edicola la collana Harmony, che con 32 serie diverse e oltre 50 titoli mensili pubblicati ha venduto in 30 anni oltre 300 milioni di copie. Un mercato che ha conosciuto una crescente espansione con l’affacciarsi di nuovi competitori editoriali e l’affermazione di scrittrici italiane come Sveva Casati Modignani e Maria Venturi. La prima è in realtà lo pseudonimo di Bice Cairati (n. 1938) e Nullo Cantaroni (1928-2004), marito e moglie autori insieme di 18 romanzi; dopo la morte di Cantaroni, la vedova ha continuato la produzione conservando la firma originaria. Maria Venturi (n. 1933) è scrittrice, autrice di fiction televisive e giornalista (ha diretto le riviste periodiche Novella 2000 e Anna), e ha debuttato nel 1992 con La guida del cuore, cui sono seguiti altri 24 romanzi. Ultima evoluzione del romanzo rosa è il genere chick-lit, «letteratura per pollastrelle», che, a partire dalla metà degli anni Novanta, comprende romanzi le cui protagoniste sono single che vivono a Londra o Manhattan, di età compresa tra venti e quarant’anni, autoironiche, post-femministe, perennemente adolescenti, preoccupate per la linea, alla ricerca del successo professionale e di un compagno. Contraddistinto da una forte carica umoristica, il genere rifugge dal lieto fine alla Barbara Cartland, per puntare piuttosto all’autoaffermazione della protagonista nella cifra del racconto di formazione. Punto di riferimento della chick lit è Bridget Jones's diary (1996; trad. it. 1998); pubblicato dalla giornalista inglese Helen Fielding (n. 1958) prima in forma di articoli periodici per il quotidiano Indipendent e poi romanzo di successo, che ha venduto oltre due milioni di copie. Adattato al cinema dalla stessa autrice (insieme agli sceneggiatori Richard Curtis e Andrew Davis) e diretto dalla regista Sharon Maguire, l'omonimo film, uscito nel 2001, è costato 26 milioni di dollari e ne ha incassati 280. Nel panorama di lingua inglese sono affermate autrici di chick lit: Candace Bushnell (1958), conosciuta per il romanzo Sex and the City (1997; trad. it. 2001) da cui è stata tratta l'omonima serie televisiva; Melissa Bank (n. 1961); Serena Mackesy (n. 1960); Anna Maxted (n. 1969); Sophie Kinsella (n. 1969); Jennifer Weiner (n. 1970). In Italia – benché con variazioni rispetto al modello anglosassone – sono riconducibili alla chick lit Stefania Bertola (n. 1952), che ha pubblicato, tra gli altri, Romanzo rosa (2012), e Federica Bosco (n. 1971), che ha esordito nel 2005 con Mi piaci da morire.