LESOTHO.
– Demografia e geografia economica. Storia.
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato interno dell’Africa meridionale. La popolazione (2.097.511 ab., secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014), che è cresciuta del lo 0,84% (2005-10) e dell’1,1% (2010-15) con una speranza di vita alla nascita di 49,4 anni (2013), è tra le più affette al mondo dall’AIDS/HIV (Acquired Immune Deficiency Syndrome/Human Immunodeficiency Virus), con 360.000 persone contagiate, quasi il 23% della popolazione sopra i 15 anni. La popolazione urbana (27%) si concentra soprattutto a Nord-Ovest nelle principali città, tra cui la capitale Maseru (267.000 ab., stima 2014). Il tasso di alfabetizzazione è del 79%. Il PIL, in crescita del 6-7% negli ultimi anni, si basa sulle rimesse estere, soprattutto dei lavoratori in Sudafrica (26% del PIL), sui diamanti e, di recente, sulle costruzioni nel settore pubblico. Con PIL pro capite a parità di poteri d’acquisto (PPA) di 2925 $ e con il 162° posto dell’Indice di sviluppo umano, persistono povertà, insicurezza alimentare, disuguaglianza e disoccupazione.
Storia di Paola Salvatori. – La relativa stabilità politica conquistata dal L. alla fine degli anni Novanta venne messa in crisi nel corso del decennio successivo dai contrasti sorti all’interno della stessa compagine di governo, guidata dal 1998 da Bethuel Pakalitha Mosisili, leader del Lesotho Congress for democracy (LCD). Una prima rottura si ebbe nel 2006 quando il ministro delle Comunicazioni Tom Thabane si dimise e, uscito dal partito, ne costituì uno nuovo denominato All basotho convention (ABC). Nel 2012 anche Mosisili lasciò il LCD e formò il Democratic Congress (DC). Nelle successive elezioni parlamentari (maggio), il DC vinse il maggior numero di seggi, ma non riuscì a ottenere la maggioranza assoluta. Incapace di formare una coalizione di governo, Mosisili si dimise e gli successe Thabane, che formò un esecutivo di coalizione con il LCD. Nel 2014 contrasti con gli alleati di governo portarono Thabane a sospendere il Parlamento e a sollevare il capo dell’esercito, luogotenente generale Kennedy Tlali Kamoli. Questi rifiutò di dimettersi e guidò una sollevazione militare (agosto). Thabane fuggì in Sudafrica e chiese la mediazione dei leader della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (Southern African development community, SADC) le cui trattative permisero di giungere a un accordo. Thabarne fece ritorno in patria (sett.) e in ottobre il Parlamento venne riconvocato; si stabilì di tenere elezioni anticipate e Kamoli accettò di essere congedato. Il voto per il rinnovo del Parlamento (febbr. 2015) vide un sostanziale pareggio tra DC (47 seggi) e ABC (46 seggi); assieme ad alcune formazioni minori il DC costituì un governo di coalizione e Mosisili assunse nuovamente l’incarico di primo ministro.