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LEROS

di B. Conticello - Enciclopedia dell' Arte Antica (1961)
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Vedi LEROS dell'anno: 1961 - 1973 - 1995

LEROS (Λέρος)

B. Conticello

Isola fra le più meridionali del gruppo delle Sporadi, presso le coste dell'Asia Minore, colonizzata, probabilmente, dai Milesî. Il gruppo più notevole di resti antichi si ha presso il porto di Partheni, nella zona settentrionale dell'isola. L'esistenza di questo toponimo ha fatto ritenere ad alcuni studiosi che i resti di muratura antica in blocchi quadrati costituissero gli avanzi del tempio di Artemide Parthènos; tale appunto fu l'opinione dell'Oikonomopoulos che giunse a riconoscere nei ruderi un tempio in antis. Altri studiosi, fra cui il Dawkins ed il Wace, hanno riconosciuto in questi resti una torre di m 8,50 di lato, probabilmente un castello di acqua. È probabile che i resti del tempio di Artemide si celino sotto i ruderi diroccati di un vecchio monastero bizantino, poco distante.

A Xerokambos, nell'estremità meridionale dell'isola, presso la baia di Lakki, sono state messe in luce le rovine di una fortezza costruita in blocchi quadrati di due misure, con la cortina esterna arrotondata secondo una tecnica che non scende, per il solito, al di sotto del IV sec. a. C. All'interno della fortezza, è la cappella della Panaghia, che include nelle fondamenta parti di muratura antica e porzioni di pavimento a mosaico, pure antico.

Bibl.: I. Burchner, Die Insel Leros, in Jahresberichte des Kgl. Theresien-Gymnasiums in München, Monaco 1898, p. i ss.; R. M. Dawkins-A. J. B. Wace, Notes from the Sporades, in Annual of the British School at Athens, XII, 1905-6, p. 172 ss.

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