LEOPOLI (XX, p. 930)
Passata all'Unione Sovietica (Ucraina) dopo la spartizione della Polonia stabilita dall'accordo tedesco-russo del 22 settembre 1939, in seguito alla prima campagna di Russia fu occupata dai Tedeschi e, con tutta la Galizia orientale, entrò a far parte del Governatorato generale. Al termine della seconda Guerra mondiale, in base agli accordi della Conferenza di Jalta, è tornata a far parte dell'Ucraina, come capoluogo di una provincia (12.600 kmq., 1.457.000 ab. nel 1939). La città alla stessa data, aveva 316.000 ab., il 64% dei quali Polacchi.
Storia. - La città, investita il 12 settembre 1939 dalle truppe tedesche, dopo l'ingresso di quelle sovietiche nel territorio polacco, il 19 settembre si trovò ad essere attaccata anche da oriente. Il 22 settembre la città si arrese al maresciallo Timošenko. Un'assemblea nazionale dell'Ucraina occidentale (23 ottobre 1939), convocata a Leopoli, approvò l'incorporazione della regione nell'Unione sovietica. Particolarmente dura fu a Leopoli l'occupazione germanica che si iniziò il 30 giugno 1941: fra l'altro, il 25 agosto 1941, un gruppo di professori dell'università Jan Kazimierz, fra cui il rettore, professore Kazimierz Bartel, insigne matematico, venne massacrato insieme ad altri intellettuali polacchi dalla Gestapo. Una vera e propria azione insurrezionale si iniziò a Leopoli e nel circondario nei primi mesi del 1944 ad opera della Armia Krajowa (esercito clandestino polacco) che inflisse ai Tedeschi perdite notevoli, mentre contemporaneamente la popolazione polacca doveva difendersi dalle azioni terroristiche di massa della UPA (armata insurrezionale ucraina). Nella seconda metà di luglio, all'avvicinarsi delle truppe sovietiche, l'Armia Krajowa insorse a Leopoli contro i Tedeschi e, dopo 4 giorni di lotta sanguinosa, il 26 luglio 1944 contribuì a cacciarli dalla città, che venne occupata il 27 luglio dalle truppe sovietiche.