ELIA, Leopoldo
(App. IV, I, p. 680)
Giurista e uomo politico; eletto dal Parlamento giudice della Corte costituzionale nel 1976, ne è stato poi presidente per il triennio 1981-84, e riconfermato dal 1984 fino alla scadenza dei nove anni di permanenza in carica. Rientrato nei ruoli universitari, ha ripreso l'insegnamento di Diritto costituzionale nell'università ''La Sapienza'' di Roma, ritornando nel contempo all'attività politica. Eletto membro del Consiglio nazionale della Democrazia cristiana nel 1986 e nel 1989, in ambedue le occasioni è stato chiamato a far parte della Direzione nazionale di quel partito. Dopo lo scioglimento del Parlamento nel 1987, è stato eletto al Senato della Repubblica nel collegio viii di Roma. Chiamato per il biennio 1987-89 alla presidenza della Commissione Affari costituzionali e successivamente riconfermato, è stato anche membro della Giunta del regolamento del Senato. È stato relatore sui disegni di legge di riforma del bicameralismo, facendosi promotore di una soluzione ''processuale'' approvata dal Senato, ma di cui la Camera dei deputati non ha iniziato la discussione entro la x legislatura. Ha tenuto a lungo (1968-76 e dal 1985) la direzione della rivista Giurisprudenza costituzionale.
Tra le sue opere recenti segnaliamo: Giustizia costituzionale e poteri legislativi decentrati, in Scritti in onore di Costantino Mortati, iv (1977, pp. 355 ss.); La Corte nel quadro dei poteri costituzionali, in Corte costituzionale e sviluppo della forma di governo in Italia, a cura di P. Barile e altri (1982, pp. 515 ss.); A proposito di ''ridimensionamento'' del voto segreto, in Scritti in onore di Egidio Tosato, iii (1984, pp. 261 ss.); Le sentenze additive e la più recente giurisprudenza della Corte costituzionale (ottobre '81-luglio '85), in Scritti in onore di Vezio Crisafulli, i (1985, pp. 299 ss.); Appunti sul riparto tra le due giurisdizioni nella più recente giurisprudenza costituzionale, in Studi in memoria di Vittorio Bachelet, ii (1987, pp. 163 ss.).