DEL PRETE, Leone
Nacque a Lucca nel 1821 da Lorenzo e da Teresa Fabi. Dopo gli studi liceali compì nella sua città gli studi di giurisprudenza, seguendo le orme del padre.
Lorenzo valente giureconsulto, insegnante universitario di diritto e presidente del Tribunale supremo del Ducato lucchese, affiancò a tali incombenze quella di bibliotecario, quando successe a Cesare Lucchesini nella direzione della Biblioteca pubblica di Lucca dal 1834 al 1843, anno della sua morte.
Questa seconda attività fu ben presto preferita dal D., che, abbandonata la carriera forense, vi si dedicò completamente prima come archivista presso l'Archivio di Stato, dal 1859 al 1870, e poi anch'egli come bibliotecario responsabile della Biblioteca pubblica della città dal 1871 fino alla morte.
Affiora ben presto un grande amore per i libri, per gli studi letterari e per l'erudizione filologica in genere, che maggiormente si evidenzia nelle pubblicazioni: nessuna di ampio respiro, ma tutte molto diligenti e specialmente attente alla riscoperta di testi di lingua inediti, molti in linea con il programma della "Commissione pe' testi di lingua delle Provincie dell'Emilia", di cui il D. fu uno dei componenti e che, fondata nel 1860 (cfr. Proposta e decreto per la istituzione dellaR. Commissione pei testidi lingua nelle provncie dell'Emilia, Bologna 1860), ebbe subito come presidente F. Zambrini, che in più occasioni lodò il D. e i suoi "i preziosi lavori filologici".
Nella "Collezione di opere inedite o rare dei primi tre secoli della lingua", curata da questa commissione, uscirono i due tomi della Storiadi Ajolfo del Barbicone e di altri valorosi cavalieri, compitata daAndrea di Jacopo di Barberino di Valdelsa, Bologna 1863- 1864, e nella "Scelta di curiosità letterarie inedite o rare dal secolo XIII al XVI", in appendice alla collezione uscirono le Rime di ser Pietrode' Faytinelli detto Mugnone, Bologna 1874.
Lo Zambrini aveva anche fondato, nel 1868, sempre nel quadro del programma di studio di qutste collezioni, Il Propugnatore, unperiodico dedicato esclusivamente agli studi di lingua e letteratura italiana, a cui il D. dette il suo contributo. Un piccolo studio si trova anche nel giornale L'Eccitamento, che ebbe però breve vita (Tre pie narrazioni del buon tempo di nostra lingua, Bologna 1858 [estratto]), e nell'Archivio storico, sia con recensioni, sia con lavori (Dichiarazione autografa di Francesco Burlamacchi, in Giorn. stor. degli Archivi toscani, IV [1860], pp. 309-317).
Il volgare italiano fu sempre al centro degli interessi del D. (Discorso sopra gli articoli della lingua italiana, Lucca 1859), che lo vedono spesso attento frequentatore delle biblioteche, in particolare le fiorentine, per consultare manoscritti inediti e collazionare testi (Lettera inedita del Presto Giovanni all'imperatore Carlo IV ed altra di Lentulo ai senatori romani sopra Gesù Cristo..., Lucca 1857; Fioretto di croniche degli imperatori, ibid. 1858; Capitoli della Compagnia della Madonna d'Orsanmichele dei secoli XIII e XIV, ibid. 1859; Storia d'Apollonio di Tiro, Romanzo greco dal latino ridotto in volgare italiano nel secolo XIV, ibid. 1861; lacopo da Sanseverino, Viaggio fatto con altri gentiluomini, ibid. 1868; Scritti di V. Borghini, B. Davanzati e G. Della Casa scelti e annotati per uso delle scuole, Milano 1870), o anche semplicemente per ricercare rarità bibliografiche da acquistare o da segnalare agli amici (cfr. le lettere a F. Rossi Cassigoli, a P. Fanfani e ad altri presso la Biblioteca nazionale di Firenze).
Il suo nome si legge anche in diverse pubblicazioni per nozze e festeggiamenti (Canzone di F. Petrarca col comento inedito di Luigi de' Marsili, Lucca 1868; Favole di Esopo in volgare, testo di lingua inedito dal codice Palatino già Guadagni, ibid. 1864, Detti sentenziosi di Benedetto Varchi, ibid. 1869; Due novelle di M. Levanzio da Guidicciolo, ibid. 1869; Nuove lettere di Luigi Pulci a Lorenzo il Magnifico, ibid. 1882).
Sono quasi tutte pubblicazioni del periodo in cui il D. era impiegato presso l'Archivio di Stato, come sottoposto di S. Bongi, con cui fu in amicizia, collaborando con lui nella pubblicazione di molti testi. Passato a dirigere la Biblioteca pubblica, si dedicò completamente ai problemi di questo istituto, dei cui manoscritti compilò presto il catalogo: Repertorio generale ossia Catalogo descrittivo di tutti i manoscritti della Biblioteca pubblica di Lucca, Lucca 1877 (3 voll. mss.).
Erano gli anni in cui la Biblioteca viveva alcuni grandi problemi: dal 1866, anno in cui incamerò le librerie degli Ordini religiosi soppressi con la legge del 7 luglio, il problema dello spazio e della ricerca di una sede più idonea era divenuto indilazionabile, e quando Lucca fu unita al Regno d'Italia, e anche la Biblioteca passò al nuovo Stato, nel, 1877, le furono dati i locali del convento di S. Maria Corteorlandini, che è ancora oggi la sua sede.
Di tutti i problemi connessi si occupò il D., che scrisse anche, con minuzia e attaccamento al proprio lavoro, la storia della Biblioteca: preceduti dalla Relazione sulla Biblioteca pubblica di Lucca, Lucca 1872, i Cennistorici sulla origine e progresso della Pubblica Biblioteca di Lucca, letti alla R. Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti, ibid. 1876, costituiscono ancor oggi un utile strumento, insieme con alcuni interessanti aspetti delle riforme nel campo dell'istruzione pubblica, su cui il D. "educatore" ama dare in più punti il suo giudizio.
Il D. non ebbe altri incarichi "pubblici": se si eccettua la sua adesione all'Accademia lucchese di scienze, lettere ed arti nel 1863, da cui spontaneamente si ritirò dopo una decina d'anni, fu un uomo sempre piuttosto schivo. Aveva sposato nel 1859 Emilia Leonardi (per festeggiare le loro nozze S. Bongi stampò l'Ammaestramento a chi avesse a tor moglie, ovvero a maritare figliuole, Lucca 1859) e presto, declinando in lui la salute, si dedicò completamente alla famiglia e alla educazione dei due figli.
Morì a Lucca il 24 sett. 1886.
Fonti e Bibl.: Necr., in Bollettino delle pubblicaz. ital., Firenze 1886, p. LXXIV; in Atti della R. Accad. lucchese, XXV (1889), pp. 192 s.; Recensione a Rime di ser Pietro..., in Arch. stor. ital., s. 3, XXII (1875), p. 173; A. De Gubernatis, Dizionario biogr. degli scrittori contemporanei, Firenze 1879, pp. 366 s.; F. Zambrini, Le opere volgari a stampa dei secc. XIII e XIV, Bologna 1884, ad Indicem;G. Canevazzi, Francesco Selmi, Modena 1901 pp. 53, 179 s., 223; G. Sforza, Ricordi e biografie lucchesi, Lucca 1918, ad Indicem;G. Fumagalli, La bibliografia, Roma 1923, p. XXIII; C. Frati, Diz. bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani, Firenze 1934, p. 195 (vedi anche: M. Parenti, Aggiunte..., II, ibid. 1959, p. 26); E. Codignola, Pedagogisti ed educatori, Milano 1939, p. 170; E. Lazzareschi, recens. a M. Lombardi Lotti, Favole di Esopo volgare..., Firenze 1942, in Boll. stor. lucchese, XIV (1942), p. 117; Diz. critico della lett. ital., I, Torino 1973, pp. 66, 83; M. Paoli, I corali della Biblioteca statale di Lucca, Firenze 1977, p. 5.