VINCI, Leonardo
Musicista, nato a Strongoli (Calabria) nel 1690, morto a Napoli il 28 maggio 1730. Studiò a Napoli nel conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo con Gaetano Greco. Esordì nel 1719 con opere comiche in dialetto napoletano. Maestro di cappella del principe di San Severo, fu dal 1725 alla morte vicemaestro della Real Cappella di Napoli.
Compose una quarantina di melodrammi e di opere comiche, fra le quali Le zite 'ngalera, oratorî, cantate, ecc. Egli è certamente fra i primi operisti napoletani, che pur considerando l'aria come sbocco del recitativo e come punto culminante nell'opera, non abbia trascurato il recitativo accompagnato. Quasi tutte le sue opere ne recano qualche breve saggio, specialmente nelle "invocazioni degli Dei". È anche notevole la ripetizione orchestrale d'un motivo durante un'intera scena, il pittoresco nella descrizione strumentale, l'accentuazione della declamazione. Meno drammatico, sovente generico, riusciva il Vinci negli spunti delle arie, le quali risentivano nella cantilena e nel ritmo di certo popolaresco andamento di canzone napoletana, più appropriato alle opere comiche. Cedeva al gusto del pubblico. Infatti ebbe maggior fortuna nelle opere meno curate, ma più piacevoli nelle melodie superficiali.
Bibl.: E. J. Dent, Notes on L. V., in The Musical Antiquary, Londra, luglio 1913; N. D'Arienzo, Origini dell'opera comica, in Rivista musicale italiana, IV e VI; A. Della Corte, L'opera comica italiana nel '700, I, Bari 1923, p. 31; A. Cametti, L. V. e i suoi drammi, in Musica d'oggi, VI, p. 10.