MARTINOTTI, Leonardo
– Nacque il 23 sett. 1881 a Villanova Monferrato, nell’Alessandrino, da Giovanni, medico, e da Francesca Carlevaris; dopo gli studi liceali si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Bologna, laureandovisi con lode il 7 luglio 1906.
Nello stesso anno cominciò a prestare servizio presso gli ospedali e fu assistente per brevi periodi nell’Università di Bologna e in quella di Genova, ove nel 1911 conseguì la libera docenza in dermatologia: decisamente orientato verso lo studio della clinica dermosifilopatica, che lo aveva particolarmente attratto fin dai corsi universitari quando era allievo dell’illustre dermatologo D. Majocchi, aveva completato la formazione specialistica a Berna, presso la scuola dermatologica di J. Jadassohn. Successivamente, fino al 1921, operò ancora come assistente nelle Università di Modena e, di nuovo, di Bologna, dedicandosi a una intensa e proficua attività di ricerca.
Il M. recò importanti contributi in vari settori della dermatologia, dall’istologia normale e patologica alla fisiopatologia, alla patologia e alla clinica, che espose in numerose pubblicazioni: la accurata descrizione di alcune tecniche impiegate per lo studio dei preparati microscopici (Il metodo Pappenheim verde di metile-pironina e la sua importanza, in Gazz. internazionale di medicina, chirurgia, igiene e interessi professionali, 1910, vol. 13, pp. 153-155; Bleu policromo e bleu di toluidina, in Zeitschrift für wissenschaftliche Mikroscopie und mikroscopische Technik, 1910, vol. 27, pp. 24-29; La colorazione con l’emateina, ibid., pp. 30-33), in modo particolare di quella per la dimostrazione delle cellule eosinofile (Sulla tecnica della dimostrazione delle cellule eosinofile, ibid., 1909, vol. 26, pp. 4-28) e della reazione cromocrisoidinica per i grassi da lui stesso introdotta (Über eine neue Reaktion der Fette [Chromochrysoidinreaktion] über die Fettkörper des Hautgewebes im allgemeinen, in Zeitschrift für physiologische Chemie, 1914, vol. 91, pp. 425-439; Di una nuova reazione dei grassi [reazione cromo-crisoidinica]. Dei grassi della cute in generale, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Modena, 1914, vol. 16, pp. 63-72); le ampie ricerche sulle caratteristiche morfologiche e sul significato fisiopatologico delle plasmacellule in varie condizioni (La questione del passaggio delle Plasmazellen nel sangue, in Pathologica, II [1909-10], pp. 154-156; Sul comportamento delle Plasmazellen e dei vasi nei ganglii linfatici in seguito al taglio dei nervi, in Arch. per le scienze mediche, XXXIV [1910], pp. 403-438: in lingua tedesca in Virchows Archiv für pathologische Anatomie und Physiologie und klinische Medizin, 1910, vol. 202, pp. 321-341; Le Plasmazellen, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LI [1910], pp. 522-582, 645-675), sulla fine struttura dell’epidermide (Ricerche sulla fine struttura della epidermide umana in rapporto alla sua funzione eleidocheratinica, ibid., LV [1914], pp. 344-395; Ricerche…, I, Il corpo malpighiano e la produzione fibrillare dell’epidermide, in Anatomischer Anzeiger, 1914, vol. 46, pp. 321-348 e in Archiv für Zellforschung, 1914, vol. 12, pp. 457-484; Ricerche…, II, Lo strato granuloso e la funzione cheratoialinica, ibid., 1915, vol. 13, pp. 446-458; Ricerche…, III, Lo strato lucido e la produzione eleidinica, ibid., pp. 563-587; Ricerche…, IV, Lo strato corneo e la formazione della cheratina, ibid., XV [1921], pp. 377-392), su alcuni aspetti dei normali processi fisiologici della cute (Ricerche sul processo di formazione della cheratina nella cute umana normale, in Arch. italiano di anatomia e di embriologia, XVII [1918-19], pp. 103-129); lo studio di alcuni quadri patologici e fisiopatologici della cute, in particolare delle neoplasie (Sui nervi e i tumori delle ghiandole sebacee, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LIII [1912], pp. 702-736; I tumori endoteliali della cute, in Tumori, II [1912-13], pp. 662-758; Über einen Fall von Sarcoma endotheliale der Haut, in Virchows Archiv für pathologische Anatomie und Physiologie und klinische Medizin, 1913, vol. 212, pp. 378-391; Contribuzione allo studio dell’epitelioma adenoide cistico, in Tumori, VII [1919-20], pp. 92-120; Dei siringomi delle palpebre, ibid., pp. 242-267; Le manifestazioni cutanee nelle emoblastosi, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LXI [1920], pp. 91-115) e dei processi di corneificazione (Ricerche sul chimismo della corneificazione della cute umana normale, in Bull. delle scienze mediche, s. 9, IV [1916], pp. 269-287; Della corneificazione dell’unghia, in Internationale Monatsschrift für Anatomie und Physiologie, 1914-15, vol. 31, pp. 359-379; Della corneificazione del pelo, ibid., XXXII [1918], pp. 1-21, e in Arch. italiano di anatomia e di embriologia, XVI [1917-18], pp. 259-277; Ricerche sulle anomalie e le alterazioni del processo della corneificazione nei principali stati morbosi della cute. Prima nota preventiva. «I lichen», in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LX [1919], pp. 175-199; Ricerche… Seconda nota preventiva. «Le paraeleidosi [para-cheratosi]», ibid., LXI [1920], pp. 746-764; Ricerche… Terza nota preventiva. «Porocheratosi. Angiocheratosi. Psorospermosi», ibid., LXII [1921], pp. 307-318; Ricerche… Quarta nota preventiva «Corno cutaneo. Cheratoma plantare. Ittiosi fetale. Ittiosi volgare», ibid., pp. 681-693).
Di rilevante interesse furono i numerosi contributi recati dal M. alle cliniche dermatologica e venereologica: l’individuazione di un agente patogeno della tigna in precedenza non ancora osservato (Tricophytia capitis a Trichophyton plicatile, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LI [1910], pp. 895-901, in collab. con G. Pini); la descrizione delle alopecie (Sulle alopecie peladoidi, in Nel XXV anno d’insegnamento universitario del prof. D. Barduzzi, Livorno 1911, pp. 263-294) e di un particolare tipo di polipo cutaneo simulante le lesioni riscontrabili nella botriomicosi degli animali (Sulla pseudobotriomicosi umana, in Arch. per le scienze mediche, XXXVIII [1913], pp. 258-305); la prima osservazione dell’edema essudativo acuto (Sull’edema essudativo acuto, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LV [1914], pp. 866-880); lo studio della cheratosi follicolare contagiosa (Della cheratosi follicolare contagiosa [Brooke] nei suoi rapporti colla cheratosi F. Spinulosa [Crocker-Unna], in Folia medica, II [1916], pp. 25-33, 61-66, 155-163) e della malattia da morso di ratto (Contribuzione allo studio del sodòku [morbo da morso di topo], in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LVIII [1917], pp. 116-136); le ricerche su una forma di dermatosi cronica di rara incidenza (Contribuzione allo studio delle parapsoriasi, ibid., LXII [1921], pp. 205-232) e quelle riguardanti alcune caratteristiche patologiche e la vaccinoterapia della blenorragia (Delle manifestazioni nervose nelle infezioni gonococciche e la loro patogenesi, in Clinica medica italiana, XIII [1911], pp. 641-673; Della vaccinoterapia della epididimite gonococcica e dell’azione curativa dei nuovi vaccini antigonococcici italiani [Centanni, Bruschettini], in Gazz. internazionale di medicina, chirurgia, igiene e interessi professionali, XX [1917], pp. 187-192; Ricerche sul comportamento degli ossidasi nel pus blenorragico, in Arch. per le scienze mediche, X [1919], pp. 148-176); l’indagine sulle proprietà e sul meccanismo d’azione del «salvarsan» nella terapia antiluetica (Di una particolare proprietà del salvarsan; suo possibile rapporto con il meccanismo di azione, in Zeitschrift für Chemotherapie und Verwandte Gebiete, II [1914], pp. 183-187, e in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LV [1914], pp. 231-235) e la disamina delle modalità esecutive della reazione di Wassermann per la diagnosi sierologica della lue con la descrizione delle integrazioni tecniche che aveva ritenuto utile apportare (Sierodiagnosi della sifilide, Roma 1918).
Nel 1922, vinto il concorso per l’insegnamento della dermatologia all’Università di Sassari, il M. passò a insegnare la disciplina in quella di Siena e nel 1924, su chiamata, nell’ateneo bolognese, che divenne la sua sede definitiva. Nominato nel 1925 professore ordinario di clinica dermosifilopatica, dal 1929 al 1939 fu preside della facoltà medica; nel 1925 istituì la Scuola postuniversitaria di perfezionamento in dermatologia e venereologia, che sarebbe poi divenuta scuola di specializzazione. Malgrado i numerosi e onerosi impegni universitari, si dedicò ancora alla ricerca scientifica dando alle stampe altri importanti lavori.
Completò gli studi iniziati nel periodo della sua formazione specialistica, indagando ancora sul processo di corneificazione (Ricerche sulle anomalie e le alterazioni del processo della corneificazione nei principali stati morbosi della cute. Quinta nota preventiva. Papillomi e verruche, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LXIV [1923], pp. 810-837), sulle tecniche istologiche (Tecnica per lo studio del processo della corneificazione della cute allo stato normale e patologico, in Zeitschrift für wissenschaftliche Mikroskopie und mikroscopische Technik, 1924, vol. 41, pp. 202-237; Sulla tecnica dell’inclusione in paraffina e del sezionamento della cute e degli organi difficilmente sezionabili in genere, ibid., pp. 238-258), sull’oncologia dermatologica (Sulla dermatosi precancerosa di Bowen, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LXIII [1922], pp. 182-197; Gli epiteliomi superficiali della cute, in Arch. italiano di chirurgia, 1924, vol. 9, pp. 471-556; Nuovo contributo allo studio del morbo di Bowen in rapporto alle altre forme epiteliomatose superficiali della cute, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LXV [1924], pp. 176-194; Epiteliomi e cisti, ibid., pp. 1353-1372; Fibrocitomi e istiocitomi, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, LXXXIX [1948], pp. 560-566), sulla fisiopatologia dell’epidermide (Fisiopatologia dell’epidermide, ibid., LXXV [1934], pp. 29-76).
In clinica dermatologica recò ulteriori contributi di notevole interesse, tra i quali la descrizione della forma lichenoide della dermatite pustolosa (Di una singolare forma di dermatite pustolosa a tipo lichenoide, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LXIII [1922], pp. 763-774), la segnalazione dell’esistenza di manifestazioni cutanee immuno-allergiche a distanza dal focolaio della tinea faviformis (Ricerche sui processi immunitari nella cute dei tignosi, ibid., LXIV [1923], pp. 132-146), le osservazioni di particolari affezioni cutanee (Studio della eosinofilia istiogena cutanea, in Arch. per le scienze mediche, XLVII [1923], pp. 259-284; Sul tipo Vidal della pitiriasis rosea, in Rass. internazionale di clinica e terapia, V [1924], pp. 417-434; Di alcune manifestazioni cliniche dell’allergia eczematica e degli esantemi allergici negli eczematosi [allergidi eczematiche, eczematidi], in Arch. italiano di dermatologia, sifilografia e venereologia, VIII [1932], pp. 219-240; L’acrodermatite di Hallopeau, ibid., XIII [1937], pp. 341-369; Le dermatosi della nuca. Cutis rhomboidalis. Saggio di patologia regionale cutanea, ibid., pp. 415-430; Considerazioni sui noduli dei mungitori, in Scritti in onore del prof. Jader Cappelli, Torino 1951, pp. 145-156).
Alla venereologia dedicò ancora importanti ricerche, tra le quali si ricordano la descrizione di particolari manifestazioni cutanee della lue (Sopra alcune forme poco comuni di manifestazioni cutanee della sifilide, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, LXIII [1922], pp. 152-177) e l’esame delle strategie terapeutiche della malattia, in particolare della terapia precoce abortiva che ritenne di limitata applicabilità specialmente nel sesso femminile (La terapia precoce abortiva della sifilide, ibid., pp. 182-197) e della corretta impostazione curativa alla luce delle moderne conoscenze, nella nuova era antibiotica (Direttive odierne nella terapia antiluetica, in Lezioni del 1° corso di aggiornamento per medici pratici…, a cura di C. Caccia - E. Mucci, Bologna 1954, pp. 103-118).
Collaborò al Trattato di semeiotica di G. Viola (Semejologia della cute e degli annessi, II, 2, Milano 1933, pp. 723-834) e al Compendio di dermatologia e venereologia (Etiologia, I, Bologna 1950, pp. 52-68, in collab. con A. Bergamasco).
Collocato a riposo nel 1956 col titolo di emerito, fu membro di numerose società scientifiche italiane e straniere; nel 1958 ricevette la medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura, dell’arte. Nel 1925 aveva fondato il periodico Archivio italiano di dermatologia, venereologia e sessuologia, del quale fu direttore.
Il M. morì a Bologna il 7 nov. 1963.
Aveva sposato Carolina Tacconi, dalla quale ebbe l’unica figlia Margherita.
Fonti e Bibl.: Notizie fornite dai familiari. Necr., in Bull. delle scienze mediche, CXXXV (1963), p. 454; in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, CIV (1963), p. 591; in Il Resto del carlino, 8 nov. 1963; in Minerva dermatologica, XXXIX (1964), p. 33; in Annuario dell’Università di Bologna dell’a.a. 1963-64, Bologna s.d., p. 838; L. Martinotti, Elenco delle pubblicazioni scientifiche, Siena 1923; A. Castiglioni, Storia della medicina, Milano 1927, p. 855; A. Bellini, Storia della dermatologia e venereo-sifilologia in Italia, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, LXXV (1934), pp. 1140, 1196; A. Ferrannini, Medicina italica (Priorità di fatti e di direttive), Milano 1935, pp. 28, 196; Panorama biografico degli Italiani d’oggi, a cura di G. Vaccaro, II, Roma 1959, p. 962; F. Farnetani, Il contributo di M. allo sviluppo della moderna dermatologia, in Incontri pediatrici normanni. Atti del X Congresso internazionale, Aversa…, Afragola 2006, pp. 664-667; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, Suppl., II, pp. 999 s.