LOREDAN, Leonardo
Figlio di Girolamo, nato nel 1438, morto il 22 giugno 1521, fu doge di Venezia in uno dei periodi più tragici della sua patria e in quello più splendido della potenza della sua famiglia. La sua carriera era stata brillante. Procuratore sopra la fabbrica della chiesa dei Miracoli nel 1480, podestà di Padova nel 1487, consigliere nel 1491, procuratore di S. Marco il 2 luglio 1492, era eletto doge il 2 ottobre 1501, dopo aver fatto sentire nei Consigli la sua autorevole voce tra le astiose diatribe che si disputavano tra vecchi e giovani. Chiamato a succedere al vecchio Agostino Barbarigo, non era certo esponente di un ideale rinnovamento della vita politica veneziana, gravata da un penoso e fatale isolamento. Il ventennio della politica del L., dal 1501 al 1521, non fu capace di prevenire la disgraziata congiura della diplomazia europea ai danni di Venezia, che doveva risolversi nella lega di Cambrai, ma non seppe neppure ricollocare la potenza veneziana nel suo posto di preminenza, che aveva conquistato nel secolo precedente, anche dopo superati i pericoli estremi di una crisi soffocante. Il L. agl'inizî del suo governo ebbe il duro compito di liquidare l'eredità della disgraziata guerra con i Turchi (1503), ma si lasciò sorprendere dall'Europa in agguato; non seppe opporsi alle insidie di questa, e ne restò sopraffatto, e se con l'arma della disperazione riuscì a superare alla meno peggio i durissimi momenti della lega di Cambrai, mai riuscì, attraverso prove brillanti di virtù militari, a spiegare un'accorta e vigorosa azione diplomatica, che disimpegnasse la vita politica veneziana dalle strettoie di una situazione incerta e precaria, sostenuta con l'impiego di espedienti nel gioco di alleanze e di controalleanze, a prezzo anche di amare delusioni e di sgradite umiliazioni. Ma la colpa non fu tutta sua: l'ambiente d'intrigo, nel quale operava e viveva, non era il più propizio per un'azione forte, tanto più che ripullulavano sempre contro di lui le gelosie familiari, che dovevano riservare anche alla sua memoria le postume vendette, già esperimentate contro il suo predecessore.
Bibl.: S. Romanin, Storia documentata di Venezia, V, Venezia 1855; H. Kretschmayr, Geschichte von Venedig, II, Gotha 1920. V. anche cambrai: Lega di Cambrai.