LEONARDO FIBONACCI (DETTO LEONARDO PISANO)
Matematico tra i più insigni del Medioevo, nacque a Pisa intorno al 1175. Nella prefazione al Liber Abbaci (1202; rielaborato nel 1228) ‒ unica fonte per la sua la biografia ‒ egli stesso ricorda come, essendo cresciuto a Bugia presso Algeri, dove il padre era impiegato di dogana per conto dei mercanti pisani, fosse stato istruito fin dall'infanzia "nell'abbaco al modo degli Hindi", ossia a usare la numerazione che oggi chiamiamo arabica, quasi del tutto ignorata all'epoca in Europa, e che L. espose poi nel Liber Abbaci. Si appassionò inoltre alle opere di Euclide. Il Liber Abbaci gli procurò grande fama, tanto che l'imperatore Federico II studiò le opere di L. e nel luglio 1226, durante un soggiorno a Pisa, volle incontrarlo. In questa circostanza l'imperatore avrebbe posto a L., attraverso il filosofo di corte Giovanni di Palermo, quesiti matematici che offrirono poi a L. il destro per ulteriori riflessioni inserite in opere successive (Flos Leonardi, Liber quadratorum) e nella seconda edizione del Liber Abbaci. Certo è comunque che L. rimase in contatto con i dotti della corte federiciana: nelle sue opere sono ricordati un maestro Teodoro, destinatario di una "epistola scientifica", e soprattutto Michele Scoto (v.), astronomo e astrologo di origine scozzese. Morì intorno al 1235.