Rosenman, Leonard
Compositore statunitense, nato a New York il 7 settembre 1924. Attratto dai postulati artistici della seconda scuola viennese, ha sempre mantenuto fede ai dettami estetici suggeriti da A. Schönberg, componendo colonne sonore che fanno dell'uso della dissonanza (e in taluni casi della dodecafonia) il loro punto di forza. Orchestratore raffinato, capace di realizzare 'melodie di timbri' di sapore quasi weberniano, si è dimostrato un autore particolarmente congeniale a film in cui dominano la tensione e il mistero. Forte della propria esperienza accademica e di una rigorosa pratica compositiva, ha più volte lavorato con successo su partiture preesistenti, muovendosi con grande agilità tra epoche e tradizioni differenti. Si è aggiudicato per due volte il premio Oscar, in entrambi i casi per il miglior adattamento di musiche non originali: nel 1976 con Barry Lyndon (1975) di Stanley Kubrick e nel 1977 con Bound for glory (1976; Questa terra è la mia terra) diretto da Hal Ashby.
La sua prima ‒ e mai abbandonata ‒ passione artistica fu la pittura, alla quale tuttavia all'età di quindici anni preferì la musica. Terminata la Seconda guerra mondiale, cui prese parte, si trasferì in California, dove ebbe modo di studiare composizione con Schönberg, che si era stabilito qualche anno prima a Los Angeles per sfuggire al nazismo. Studiò anche pianoforte, con B. Abramowitsch, e nel 1952 si iscrisse al Berkshire Music Center di Tanglewood, dove proseguì gli studi di composizione con L. Dallapiccola. L'influsso della dodecafonia appare evidente nelle sue prime composizioni (il Concertino del 1947, la Sonata per pianoforte del 1949, il Concerto per violino e orchestra del 1951, i sei Songs su testi di F. García Lorca del 1952-1954), come pure nel suo esordio cinematografico che avvenne nel 1955, propiziato da James Dean; fu infatti il giovane attore, cui R. impartiva lezioni di pianoforte, a segnalare il compositore a Elia Kazan, mentre questi si apprestava a girare East of Eden (La valle dell'Eden); nacque così una colonna sonora straordinaria, nella quale la grandeur caratteristica dell'illustrazione sonora hollywoodiana si alterna con passaggi dominati da un'applicazione seria e rigorosa delle esperienze delle avanguardie musicali viennesi dell'inizio del 20° secolo. R. non si limitò a riprodurre il sound di Schönberg: ne seguì i presupposti, creando una partitura che potrebbe trovare una propria legittima autonomia anche in sede concertistica.
Sempre nel 1955 R. firmò altre due colonne sonore di notevole impegno compositivo: quella di The cobweb (La tela del ragno) di Vincente Minnelli, in cui per la prima volta negli Stati Uniti la tecnica dodecafonica entrava nella musica da film; e quella di Rebel without a cause (1955; Gioventù bruciata), il cui commento musicale unisce all'esperienza di East of Eden un suono direttamente ispirato al cool jazz di quegli anni. La sua carriera cinematografica proseguì con discreta intensità fino alla metà degli anni Sessanta. La padronanza nell'uso dei procedimenti seriali e la abilità nella gestione della dissonanza furono messe a frutto in film come Edge of the city (1957; Nel fango della periferia) di Martin Ritt, The young stranger (1957; Colpevole innocente) di John Frankenheimer e The Chapman report (1962; Sessualità) di George Cukor. Ma come dimostra in particolare la colonna sonora di Lafayette escadrille (1958; La squadriglia Lafayette), dramma bellico diretto da William A. Wellman, ciò non impedì a R. di realizzare colonne sonore più vicine ai canoni hollywoodiani dell'epoca.
Dopo aver trascorso quattro anni (1962-1966) a Roma, dove lavorò come musicista per la televisione, tornò a comporre intensamente per il cinema. Con le musiche di Fantastic voyage (1966; Viaggio allucinante) di Richard Fleischer, R. si rivelò particolarmente adatto a commentare la fantascienza, un genere in cui avrebbe lasciato il segno anche con alcune composizioni successive, per Beneath the planet of the apes (1970; L'altra faccia del pianeta delle scimmie) di Ted Post, The voyage home: Star Trek IV (1986; Star Trek IV ‒ Rotta verso la Terra) di Leonard Nimoy e Robocop 2 (1990) di Irvin Kerschner. Ma già con A man called horse (1970; Un uomo chiamato cavallo) di Eliott Silverstein, nella cui colonna sonora inserì musiche dei nativi nordamericani, aveva dimostrato una notevole abilità nella selezione e nell'adattamento di musiche preesistenti; dote che confermò lavorando per Kubrick al ricco repertorio di pagine classiche che scandisce la narrazione di Barry Lyndon, dove si passa agevolmente da una sarabanda di G.F. Händel al secondo movimento del Secondo trio per pianoforte di F. Schubert, nonché arrangiando per Ashby le canzoni del più famoso folk singer statunitense, Woody Guthrie, nel biografico Bound for glory.
I. Bazelon, Interview with Leonard Rosenman, in Knowing the score: notes on film music, New York 1975, pp. 181-87; The composer: Leonard Rosenman, in Filmmakers and filmmaking, ed. J. McBride, Los Angeles, 1983, pp. 111-24; G. Burt, The art of film music, Boston 1994, pp. 184 e segg.