LIMOSIN, Léonard
Pittore di smalti, nato circa il 1505 a Limoges, morto fra il 1575 e il 1577. Gli smaltatori francesi del sec. XVI si limitarono generalmente a riprodurre nella loro speciale tecnica i disegni dell'epoca. Il L., altrettanto capace tecnico che gli altri, fu il solo che dipingesse smalti su proprî modelli; esercitò anche la pittura, e il museo di Limoges conserva un suo quadro (1551), piuttosto mediocre: l'Incredulità di S. Tommaso. Il suo più antico smalto datato è del 1532 (scene della passione da Alberto Dürer). Giunto a Parigi, il L. aderì al Rinascimento. Nel 1541 eseguì per ordine di Francesco I i Dodici apostoli, su disegno del Primaticcio, oggi nella chiesa Saint-Père a Chartres. La sua bottega fu tra le più produttive di quel tempo: ne uscirono tra il 1533 e il 1574 più di mille pezzi, di valore molto ineguale.
Questi si possono distinguere in tre gruppi: 1. Oggetti decorativi, pezzi per scacchi o per tric-trac, corni da caccia, candelabri, vasi, piatti, calamai, specchi, cofanetti. Fra i piatti magnifici si può ricordare quello con il Banchetto degli Dei (Louvre) da una composizione di Raffaello, modificata mutando in ritratti le divinità; 2. Quadri in smalto. I più importanti sono quelli detti della Sainte-Chapelle (ora al Louvre), commessi nel 1553 da Enrico II per decorarne due altari del palazzo del Louvre, di grande dimensione (1 m. di altezza); 3. Ritratti. Costituiscono l'originalità del L. e spiegano il grande suo successo; i cataloghi ne registrano più di 130, di cui 70 dedicati alla famiglia reale: 11 di Francesco I, 10 di Enrico II, 14 di Caterina de' Medici.
Bibl.: L. Bourdery, L. L. et son œuvre, Limoges 1895; L. Bourdery e Lachenaud, L. L. peintre de portraits, Parigi 1897; P. Lavedan, L. L. et les émailleurs français, Parigi 1914; J. Marquet de Vasselot, Les émaux limousins de la fin du XVe siècle et de la première partie du XVIe, Parigi 1921; id., Bibliographie de l'orfèvrerie et de l'émaillerie françaises, Parigi 1925; id., Musée du Louvre, Catalogue de l'orfèvrerie, émaillerie et gemmes, Parigi s. a.; A. Demartial, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929 (con bibl.).