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LEDERMAN, Leon Max

di Pietro Salvini - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
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LEDERMAN, Leon Max

Pietro Salvini

Fisico nucleare statunitense, nato a New York City il 15 luglio 1922. Ha compiuto gli studi universitari alla Columbia University, dove ha ottenuto il Ph. D. in fisica (1951), e nella quale ha ricoperto il ruolo prima di professore associato (1954-58) e poi di ordinario di Fisica (1958). Dal 1973 dirige i laboratori di fisica nucleare del Fermi National Accelerator Laboratory presso Chicago. L. è membro di diverse associazioni di fisica, tra cui l'American Physical Society e la Società italiana di fisica.

Nel corso della sua brillante carriera di ricercatore è stato insignito di numerose onorificenze. Nel 1988 ha ricevuto il premio Nobel per la fisica per un'importante ricerca risalente al 1962 (che condusse assieme ai fisici statunitensi M. Schwartz e J. Steinberger): tale ricerca ha portato alla scoperta del secondo neutrino, aprendo nuove opportunità allo studio più profondo della materia.

I neutrini sono particelle prive di carica, che possono attraversare quasi liberamente la materia senza venire disturbati nella loro traiettoria. L'esistenza di un primo tipo di neutrino fu ipotizzata da W. Pauli nel 1931, a seguito dello studio del bilancio energetico nel decadimento beta in cui si producono un elettrone e un neutrino, secondo un processo che si può definire di radioattività naturale. Il nome ''neutrino'' fu ideato da Fermi nel 1934, per definire questa sorta di elettrone neutro, ma solo nel 1956 si è avuta la conferma definitiva dell'esistenza di tale particella, grazie alle osservazioni di F. Reines e C.L. Cowan.

Nel 1944, a seguito di un'esperienza divenuta storica, anche per le difficoltà in cui fu realizzata durante l'occupazione nazista di Roma, i fisici italiani M. Conversi, E. Pancini e O. Piccioni scoprirono l'esistenza di una particella simile all'elettrone ma di massa superiore: il muone. Esso può considerarsi come una sorta di elettrone pesante. Ci si chiese allora se esistesse un muone neutro, in pratica un secondo neutrino: la risposta è venuta dall'esperienza di L., Schwartz e Steinberger, realizzata concentrando un fascio di protoni contro un bersaglio di berillio, con produzione di notevole quantità di particelle. Facendo passare tali particelle attraverso una parete di lastroni di acciaio dello spessore di 14 m, i tre fisici sono riusciti a intercettarle tutte, a eccezione dei neutrini, identificati come tali tramite appositi rivelatori. Nel corso di 8 mesi di indagini furono osservati in tutto 51 di questi eventi, ma è stato calcolato che in realtà il numero di neutrini prodotti dovrebbe essere pari ad almeno 100.000 miliardi. Ciò fornisce una misura della difficoltà di rilevazione dei neutrini, dovuta principalmente alla loro elevata capacità di penetrazione nella materia. Tuttavia è stato possibile identificare con chiarezza due tipi di neutrini, uno associato all'elettrone di cui già era nota l'esistenza, e l'altro associato al muone. Questa scoperta ha fornito anche un importante contributo alla comprensione di come forza elettromagnetica e nucleare debole (responsabile del decadimento radiattivo beta) siano da considerare quale manifestazione di un unico tipo d'interazione, quella elettrodebole.

Vedi anche
Melvin Schwartz Schwartz ‹šu̯òots›, Melvin. - Fisico (New York 1932 - Twin Falls, Idaho, 2006). Professore di fisica dal 1963 presso la Columbia University e dal 1966 al 1983 alla Stanford University. Dal 1983 si dedicò interamente alla società da lui fondata per lo sviluppo di sistemi digitali. Direttore associato ... Jack Steinberger Steinberger ‹štàinberġër›, Jack. - Fisico statunitense di origine tedesca (n. Bad Kissingen 1921). In seguito alle leggi razziali si trasferì negli Stati Uniti nel 1934; fu ricercatore e docente a Berkeley (1949-50) e presso la Columbia University di New York (fino al 1971); dal 1968 al 1986 ha svolto ... Martin Lewis Perl Fisico statunitense (New York 1927 - Palo Alto 2014). Dopo avere conseguito il PhD in fisica presso la Columbia University nel 1955, ha insegnato alla University of Michigan (1955-63) e dal 1963 alla Stanford University (California). Nel 1995 ha avuto, insieme a F. Reines, il premio Nobel per la fisica ... Maskawa,Toshihide Fisico teorico giapponese (n. prefettura di Aichi 1940). Laureato all'università di Nagoya nel 1962, ha in seguito lavorato presso lo Yukawa institute for theoretical phisics della Università di Kyoto, di cui è professore emerito. A  partire dagli anni Sessanta Maskawa,Toshihide ha condotto insieme con ...
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  • FERMI NATIONAL ACCELERATOR LABORATORY
  • SOCIETÀ ITALIANA DI FISICA
  • FORZA ELETTROMAGNETICA
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Altri risultati per LEDERMAN, Leon Max
  • Lederman, Leon Max
    Enciclopedia on line
    Fisico statunitense (New York 1922 - Rexburg 2018), prof. di fisica presso la Columbia Univ. dal 1958 al 1979, direttore (1979-89) del Fermi national accelerator laboratory, situato nei pressi di Chicago; professore (1989-92) alla University of Chicago. Nel 1991 è diventato presidente dell'American ...
  • Lederman Leon Max
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    Lederman 〈lèdëmën〉 Leon Max [STF] (n. New York 1922). Prof. di fisica nella Columbia Univ. di New York (1954) e direttore del Fermi National Laboratory (1979); per le sue ricerche sul neutrino ha ricevuto nel 1988 il premio Nobel per la fisica, insieme a M. Schwartz e J. Steinberger.
Vocabolario
max
max – Abbreviazione (senza punto) dell’agg. lat. maxĭmus -a -um («massimo»), usata soprattutto in geografia (per es., altezza max, profondità max, livello max) e in matematica (tra l’altro nella locuzione max lim «massimo limite»).
wi-max
wi-max (Wimax), s. m. inv. Acronimo dell’ingl. World Interoperability for Microwave Access: tecnologia sperimentale di collegamento telematico a larga banda senza fili, che corrisponde allo standard IEEE (Institute of Electrical and Electronic...
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