Poeta spagnolo (Tábara, Zamora, 1884 - Città di Messico 1968); per qualche tempo fu attore teatrale, ma col suo primo libro Versos y oraciones del caminante (1920) si rivelò un lirico originale ed efficace, pure allacciandosi a M. de Unamuno e ad A. Machado e ricordando, fra l'altro, i modi di J. Manrique. Non rimase insensibile alle novità del surrealismo, passando poi a una forma di poesia di carattere sociale. Costretto all'esilio, si stabilì in Messico dove pubblicò El payaso de las bofetadas (1938), Español del éxodo y del llanto (1939), Ganarás la luz (1953), El ciervo (1958), Antología y homenaje (1967), oltre a opere teatrali (La manzana, El Jugearón). Postume sono apparse le raccolte Rocinante (1969) e Israel y Rocinante (1970).