BELLY, Léon
Pittore francese, nato a Saint-Omer il 10 marzo 1827, morto a Parigi il 27 marzo 1877. A Metz conobbe il pittore E. Michel, che lo persuase ad abbandonare il politecnico, e lo fece entrare nello studio del Troyon. Nel 1850 il B. partì per l'Oriente col Delessent e il de Saulcy. Nel 1853 espose al Salon un paesaggio delle rive del Mar Morto. La futaie, esposta al Salon del 1855, attrasse l'attenzione di Th. Gauthier. Il B., peraltro, provava difficoltà a sottrarsi all'influsso di Th. Rousseau; e solo dopo un secondo viaggio in Egitto (1855) la sua personalità si affermò con quadri quali Sycomores de Nasseus (1857) e La Caravane de la Mecque (1861, Museo del Louvre), presentanti una gamma di colori ristretta che rende bene il paesaggio orientale. Le sue ultime tele, dipinte in Sologne, sono state troppo trascurate da quelli che ammiravano in lui l'"orientalista". Un successo di stima che seguì l'esposizione di un ritratto di Daniele Manin, allora rifugiato in Francia (1855), fu il solo contatto che prendesse con il gran pubblico questo artista riservato e un po' altero.
Bibl.: E. Michel, Les maîtres du paysage, Parigi 1906; G. Geffroy, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909; C. de Mandach, Belly, in Gaz. des Beaux-Arts, IX (1913), pp. 73-84, 143-57.