Supposto nome di un funzionario romano in Giudea cui fu attribuito un apocrifo (pubbl. come Epistula Lentuli ad Romanos de Christo Jesu) che descrive la straordinaria bellezza di Cristo. L'Epistula Lentuli è, nella sua forma attuale, opera di un umanista del 15º sec., che forse utilizzò qualche operetta monastica medievale. Dipende da Niceforo Callisto e probabilmente anche dal Testimonium Flavianum (passo delle Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio ove si parla di Gesù e dei Cristiani). Già L. Valla ne denunciava il carattere apocrifo. Dall'Epistula Lentuli dipendono numerosi "ritratti" di Cristo, eseguiti soprattutto da pittori del Nord nel 15º e nel 16º secolo.