Vedi LENTINI dell'anno: 1961 - 1995
LENTINI (v. vol. IV, p. 561)
Nel 1962, a conclusione delle campagne di scavi 1950-1955, fu aperto a L. il Museo Archeologico che ne presenta e ne illustra i risultati. Negli anni successivi numerose scoperte hanno permesso di ampliare e arricchire la conoscenza della città antica nei suoi diversi aspetti lungo tutto l'arco del suo sviluppo.
La consistenza del villaggio siculo, scoperto sul colle di Metapiccola nel 1954-1955, fu meglio precisata nel 1986 con una campagna di scavi in seguito alla quale fu completata l'esplorazione delle capanne già identificate (un'altra ne fu scoperta) e fu accertata la loro disposizione attorno a un grande spazio rettangolare. Nel 1982, la scoperta in contrada «Pozzanghera» di due sepolture in pìthos con cadavere rannicchiato aveva permesso inoltre di identificarne la necropoli, e di documentarne la stretta affinità con l'insediamento di Mulino della Badia presso Grammichele.
È continuata l'esplorazione delle due necropoli della successiva fase di Finocchito, già identificate lungo i costoni delle due valli esterne alla città: nel 1971 e nel 1974 quattro brevi campagne di scavi condotte nella necropoli della Valle S. Eligio portarono alla scoperta di ventinove tombe a camera che si aggiunsero alle ventisei esplorate da P. Orsi alla fine del secolo scorso. Nel 1987 fu ripreso lo scavo della necropoli di Valle Ruccia, segnalata dal Cavallari nel 1887; furono ripulite ed esplorate una decina di tombe a camera, due delle quali si trovarono ancora intatte.
I problemi relativi alla cinta muraria della città greca furono ripresi con uno scavo condotto sul colle S. Mauro, lungo il c.d. muro interno; i risultati dei saggi stratigrafici hanno messo in dubbio l'ipotesi che esso possa essere attribuito alla cinta muraria della prima colonia calcidese. L'ubicazione della porta settentrionale allo sbocco della Valle S. Mauro sembra invece confermata da alcuni saggi eseguiti fra il Castellaccio e la testata Ν del Colle S. Mauro; rimane da chiarire la funzione di poderose strutture murarie situate fuori della valle, in Piazza Vittorio Veneto.
Nuovi dati sono stati acquisiti anche per la conoscenza dell'impianto urbano, caratterizzato da un largo uso di ambienti ricavati nella roccia e integrati con strutture murarie. Già nel 1953 era stato identificato sul Colle S. Mauro un complesso di tre vani certamente frequentati nell'VIII e nel VII sec. a.C. dai primi coloni calcidesi. Nel 1980, in contrada Crocifisso, su una terrazza prospiciente la valle dell'agorà, fu scoperta una casa costituita da quattro vani anch'essi scavati nella roccia e preceduti da altri ambienti costruiti in muratura e aperti sulla terrazza; la sistemazione a terrazze digradanti ricorda suggestivamente la descrizione polibiana della città (Pol., vii, 6). I materiali dei battuti di frequentazione degli ambienti si dispongono fra il IV sec. a.C. e l'età ellenistica. La medesima datazione è stata attribuita a un altro ambiente in roccia utilizzato in un complesso abitativo, messo in luce sul costone del Colle S. Mauro che guarda la Valle S. Eligio. Resti di ambienti scavati nella roccia furono anche scoperti in contrada Caracausi, a notevole distanza verso NE dalla città fortificata; i materiali degli strati di frequentazione furono datati, nei vani esplorati, fra il IV sec. a.C. e l'età ellenistica.
Per quel che riguarda le aree di destinazione sacra altre due scoperte si sono aggiunte a quelle dei due templi identificati sulle alture che fiancheggiano la valle dell'agorà: nel 1960 una stipe votiva fu casualmente rinvenuta lungo le pendici occidentali del colle di Me- tapiccola, a poca distanza dalla porta meridionale della città greca; i materiali sono soprattutto costituiti da ceramiche attiche e corinzie e da terrecotte della seconda metà del VI sec. a.C. Nel 1988, fuori della città, ai margini della piana, fu scoperta in contrada Alaimo una ricca stipe votiva appartenente a un santuario dei Dioscuri; il materiale, in prevalenza protocorinzio e corinzio, si dispone fra l'ultimo ventennio del VII e la fine del V sec. a.C.
Altre scoperte sono state fatte nell'area delle necropoli. Nel 1977-1978 l'insediamento di un complesso edilizio in contrada «Piscitello» diede l'occasione per riprendere lo scavo di questa necropoli al margine Ν della città moderna: furono esplorate centottantatre tombe del tipo a fossa con copertura a lastroni, databili fra il V e il IV sec. a.C.; prevalente era il rito della inumazione. Nel 1981- 1982 lo scavo in località «Pozzanghera», a S della porta meridionale della città, permise di accertare che la necropoli, già identificata fra il 1950 e il 1955 subito fuori la porta, si estendeva ancora per alcune centinaia di metri lungo la strada per Siracusa; oltre alle due tombe protostoriche riferite al villaggio siculo di Metapiccola, furono messe in luce cinquantasei tombe databili fra il VI sec. a.C. e l'età ellenistica.
L'attenzione è stata anche rivolta alla L. bizantina e medievale: sono state rilevate e pubblicate tredici chiese rupestri sparse nel territorio; nel 1987 furono effettuati sul colle Castellaccio saggi di scavo finalizzati al restauro della sala ipogea e dei muri di cinta del castello federiciano.
Bibl.: Relazioni preliminari di scavo: G. Rizza, in SicGymn, n.s., XXIV, 1971, p. 225 ss.; id., in Kokalos, XXII-XXIII, 1976-1977, p. 637 ss.; XXVI-XXVII, 1980-1981, p. 767 ss.; U. Spigo, ibid., p. 789 ss.
Scavi e ricerche dalle origini all'età ellenistica: P. Orlandini, Sulla cronologia del primo strato della necropoli di Leontini, in ArchCl, VIII, 1956, pp. 210- 211; G. Rizza, Precisazioni sulla cronologia del primo strato della necropoli di Leontini, ibid., XI, 1959, pp. 78-86; id., Siculi e Greci sui colli di Leontini, in CronAStorArt, I, 1962, pp. 3-27; id., Stipe votiva sul colle di Metapiccola a Leontini, in BdA, XLVIII, 1963, pp. 342-347; S. Lagona, La collezione Santapaola nel Museo Archeologico di Leontini, Catania 1973; G. Rizza, Leontini nell'VIII e nel VII secolo a.C., in Insediamenti coloniali greci in Sicilia nell'8° e 7° sec. a.C. (CronAStorArt, XVII), Catania 1980, pp. 26-37; id., Leontini e Katane nell'VIII e nel VII secolo a.C., in Atti del Convegno Internazionale «Grecia, Italia e Sicilia nell'VIII e nel VII sec. a.C.». Atene 1979 (ASAtene, n.s., XLIII, 1981), I, Roma 1983, pp. 313-317; M. Frasca, La necropoli di Cugno Carrube in territorio di Carlentini, in Scavi nelle necropoli di Leontini, 1977-1982 (CronAStorArt, XXI), Catania 1991, pp. 11-35; id., Leontini. Necropoli di Piscitello. Campagna di scavi ibid., pp. 37-66; D. Palermo, Leontini. Scavi nella necropoli di Pozzanghera, ibid., pp. 67-86; M. Frasca, F. Sgalambro (ed.), Un trentennio di indagini nel territorio di Lentini antica, Lentini 1987.
Età bizantina e medievale: G. Agnello, L'architettura sveva in Sicilia, Roma 1935 (rist. Siracusa 1986), pp. 249-297; id., Gli affreschi dei santuari rupestri della Sicilia. Le grotte di Lentini, in RendPontAcc, XXX-XXXI, 1957-1959, pp. 189-204; id., Santuari rupestri bizantini della Sicilia, ibid., XLII, 1969-70, p. 245 ss.; A. Messina, Le chiese rupestri del Siracusano, Palermo 1979, pp. 25-92.
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