ATINIE, LEGGI (lat. leges Atiniae)
Sono tre plebisciti: uno de coloniis quinque deducendis del 197 a. C., proposto dal tribuno C. Atinio per ordinare la fondazione di cinque coloniae civium in oram maritimam; l'altro del 148 a. C., de tribunis plebis, secondo la data e il testo della Epitome Liviana nei frammenti di Oxyrhynchos (l. 107, p. 133 r.: de tribunis pl. la[ta est] l[ex] At[inia]); il terzo de rebus furtivis, ovvero del usucapione (Gellio, Noct. Att., XVII, 7).
La prima lex Atinia assegnava trecento famiglie per le coloniae di Vulturnum, Liternum, Puteoli, Salernum e Buxentum, e nominava, con poteri triennali, i triumviri M. Servilio Gemino, Q. Minucio Termo e Ti. Sempronio Longo: la deductio avvenne effettivamente (Livio, XXXIV, 45) allo spirare del triennio, nel 194.
La seconda lex Atinia, la cui notizia è in una citazione da Varrone, fatta da Gellio (Noct. Att., XIV, 8, 2), ha offerto largo campo a vive controversie sia per la data, che ora invece par certa, sia per il contenuto, che pare consista nella facoltà data ai tribuni di esercitare i diritti senatoriali fino alla lectio seguente: onde mal si designa col titolo de tribunis plebis in senatum legendis, e superflua sembra ogni discussione se sia da annoverare tra i plebisciti.
Tale questione si può fare invece per la terza lex, la cui data si crede generalmente anteriore al 149 a. C.: Cicerone dice che gli autori delle leges Atiniae provenivano da Aricia (Phil., III, 6, 16), e il Pais ne accerta che tal cognomen manca fra quelli delle genti consolari, dittatorie e censorie.
Bibl.: F. Stella Maranca, Il tribunato della plebe dalla "lex Hortensia" alla "lex Cornelia", Lanciano 1901, p. 101; G. Borgogna, La lex Atinia, Cagliari 1897; E. Pais, Serie cronologica delle colonie romane e latine, nelle Memorie della R. Accademia dei Lincei, s. 6ª, vol. I., fasc. 5, p. 406; id., Ricerche sulla storia e sul diritto pubblico di Roma, s. 3ª, Roma 1918, pp. 38, 325, 373 e 385; Th. Mommsen, Juristische Schriften, III, Berlino 1907, p. 464; id., Römisches Strafrecht, Berlino 1899, p. 756; C. Ferrini, Diritto penale romano, Milano 1902, p. 180, in P. Cogliolo, Trattato di dir. pen.; E. Costa, Crimini e pene da Romolo a Giustiniano, Bologna 1921, p. 30; P. F. Girard, Mélanges de droit romain, Parigi 1923, pp. 114, 227, 268.