BIOGENETICA, LEGGE
. Secondo la legge biogenetica fondamentale (biogenetisches Grundgesetz del Haeckel) l'ontogenesi o evoluzione individuale rappresenta una ricapitolazione della filogenesi o evoluzione della stirpe, ricapitolazione alterata dalla cenogenesi, cioè dall'apparizione di strutture che non corrispondono a strutture permanenti di antenati e sono invece adattamenti alle speciali condizioni della vita embrionale o larvale.
Questa legge, così denominata dal Haeckel (Generelle Morphologie, 1866), era stata già esposta da Fritz Müller (Für Darwin, 1864) e già vi aveva accennato il Darwin (Origin of species, cap. XIII). Essa non è altro che un'interpretazione evoluzionistica del fatto, già rilevato dal Meckel (1821) e poi dal von Baer, dal de Serres e da altri, che sussiste un parallelismo fra i successivi stadî di sviluppo d'una specie e le strutture permanenti che s'incontrano salendo verso di essa dalle forme inferiori del relativo gruppo. Con questa legge si comprenderebbe perchè nello sviluppo individuale appaiono strutture che non sono necessarie per raggiungere lo stato definitivo e si avrebbe un utile criterio per ricostruire la genealogia degli organismi (così i denti transitorî dei feti delle balene indicherebbero che gli antenati di esse erano dentati come i delfini).
Tale legge fu spesso fraintesa. Essa non ci dice per esempio che l'uomo sia stato successivamente protozoo, celenterato, verme, cefalocordato, pesce, ecc., ma solo che esso è passato, nella serie dei tempi, per strutture corrispondenti a quelle che sono permanenti in tali gruppi; esse però nell'embrione non sono che abbozzate.
Bibl.: Haeckel, Storia della Creazione, trad. ital., Torino 1892.