NESIOTI, Lega dei (κοινὸν τῶν νησιωτῶν)
Lega greca comprendente un numero non fisso (e del resto non sicuramente determinato in nessuna delle sue fasi) di isole del mare Egeo, in specie delle Cicladi. Ormai non c'è più dubbio che la lega sorse per iniziativa di Antigono Monoftalmo (v.) e fu un suo strumento per il dominio del mare nella lotta contro la coalizione avversaria di Cassandro di Macedonia, Tolomeo d'Egitto, Lisimaco di Tracia, Seleuco di Babilonia. La data più probabile di fondazione è il 315 a. C. Certo la lega doveva essere già fondata nel 306 a. C. quando Demetrio Poliorcete appare associato al padre nel trono, perché un decreto della lega a noi noto stabilisce di aggiungere alle feste in onore di Antigono ('Αντιγόνεια) delle feste in onore del figlio (Δημητρίεια), cioè fa supporre che le feste in onore del padre fossero state decretate prima dell'associazione del figlio al trono (cfr. Inscriptiones Graecae, XI, 4, n. 1036). La lega rimase strumento della politica di Antigono e di Demetrio sino alla rovina finale di quest'ultimo nel 287, con quelle brevi interruzioni che le alterne sorti dei due comportavano. Dal 287, in conseguenza dello stabilirsi dell'egemonia tolemaica sull'Egeo, la lega passa sotto il protettorato egiziano. Le sue sorti ulteriori per tutto il secolo III sono assai incerte e dipendono dalla data e dall'interpretazione che si vuol dare ai due avvenimenti capitali della storia marinara di quel secolo: le battaglie di Coo e di Andro. Se si accetta che le due battaglie rappresentano due vittorie di Antigono Gonata sull'Egitto, rispettivamente del 256 circa e del 242 circa, divise da un periodo di decadenza del predominio marittimo macedonico intorno al 249, la sorte della lega potrà essere rappresentata nel seguente modo: la battaglia di Coo segnò il passaggio dei Nesioti alla Macedonia, e la battaglia di Andro ne restaurò il predominio dopo una parentesi. Per quanto non ci sia noto alcun documento che accenni esplicitamente all'esistenza della lega per la seconda metà del sec. III, è verosimile che essa si sia conservata in vita per tutto questo periodo. Certo è che la lega riappare circa il 200 a. C. alle dipendenze di Rodi, ora sostituitasi nel controllo dell'Egeo alle due grandi potenze rivali. Il predominio di Rodi dura fino a che dopo la vittoria di Pidna (168 a. C.) i Romani non lo distruggono: è verosimile che allora la lega abbia cessato di esistere.
La caratteristica della lega è dunque di essere solo apparentemente autonoma. In teoria essa era diretta da un sinedrio, i cui membri erano eletti dalle singole città: presiedevano il sinedrio degli epistati, e ci è nota anche l'esistenza di un cassiere. Di fatto controllava ogni attività della lega un funzionario dello stato protettore (formalmente alleato). Questo funzionario innanzi al periodo del predominio rodio ha il nome di nesiarco (v.). Carattere analogo ebbe il funzionario del periodo di predominio rodio (ἄρχων τε τῶν νήσων καὶ τῶν πλοίων τῶν νησιωτικῶν).
Il sinedrio, oltre che decidere sulle imprese militari, aveva poteri giudiziarî d'incerta estensione, imponeva tributi ordinarî e straordinarî sulle città dipendenti, decretava il conferimento della prossenia e della cittadinanza honoris causa in tutte queste città, Organizzava infine le feste confederali in onore dei protettori, quali le feste in onore di Antigono e di Demetrio già citate e quelle in onore dei Tolomei (Πτολεμαεια) venute più tardi.
Il centro religioso della lega fu sempre Delo; ma è incerto se Delo fosse però regolarmente aggregata alla lega o piuttosto non fosse scelta per la celebrazione delle feste e per la pubblicazione dei decreti federali solo per il suo carattere sacro. Non pare che, almeno regolarmente, le sedute del sinedrio fossero tenute a Delo. Delle città che hanno appartenuto alla lega conosciamo con sicurezza: Nasso, Andro, Amorgo, Citno, Eraclea. Micono, Ceo, Tino (in età rodia): è discussa l'appartenenza per Samo; è quasi certa per Paro, Coo e alcune altre.
Bibl.: Il materiale epigrafico sulla lega consiste in un certo numero di iscrizioni trovate in Delo: cfr. Inscriptiones Graecae, XI, 4 e F. Dürrbach, Choix d'inscriptions de Délos, Parigi 1921-22. Per la storia della lega, i lavori più importanti sono F. Dürrbach, Αντιγόνεια, Αημητρίεια, les origines de la Confédération des Insulaires, in Bul. Corr. Hellén., XXXI (1907), p. 208 segg.; W. König, Der Bund der Nesioten, Halle 1910; W. Tarn, Antigonos Gonatas, Oxford 1913, p. 466 segg.; E. Pozzi, Le battaglie di Cos e di Andros, in Memorie Accad. Scienze di Torino, LXIII, ii (1913); A. T. Guggenmos, Die Geschichte des Nesiotenbundes bis z. Mitte d. III. Jahrh. v. Chr., Würzburg 1929. Per altra bibliografia cfr. G. Busolt e H. Swoboda, Griechische Staatskunde, 2ª ed., II, Monaco 1926, p. 1286 segg.