CORINZIA, LEGA
. Nel 338 per poter usare dei Greci d'Europa come di uno strumento di conquista, Filippo di Macedonia, a somiglianza di quanto avevano tentato, con parte dei Greci, Atene e Sparta, tentò di creare una lega militare (συμμαχία), nella quale le città di tutta la Grecia convenissero in alleanza col re dei Macedoni. Conclusa la pace generale fra tutte le città, ne riunì in Corinto i rappresentanti all'infuori di Sparta, e stabilì le basi della lega (τὸ κοινὸν τῶν ‛Ελλήνων), di cui, naturalmente, i Macedoni non facevano parte, pur essendovi rappresentati dal loro re. La formula ufficiale dell'alleanza fu quindi "Filippo re dei Macedoni ed i Greci". Cioè Filippo assumeva la posizione egemonica che avevano Sparta o Atene di fronte ai loro alleati. Il principio fondamentale era l'autonomia e la libertà delle città federate; ma forse la stessa ὁμολογία federale ammetteva che la lega dovesse adoperarsi per impedire ogni tentativo di rovinare le costituzioni esistenti, cioè gli ordinamenti oligarchici voluti da Filippo; proibiva provvedimenti di carattere eccezionale, politici o sociali, come confische, divisioni di terre, liberazioni di schiavi, ecc.; impediva le illegittime esecuzioni, gli esilî per motivi politici, i contrasti fra le città, i quali dovevano essere composti per via arbitrale, le agitazioni contrarie alla buona armonia federale che avrebbero dovuto essere considerate tradimenti. L'organo supremo della federazione era il "sinedrio dei Greci", che pare si riunisse sei volte ogni quattro anni in seduta ordinaria in occasione dei giuochi στεϕανῖται, e i deputati, eletti volta per volta, erano in proporzione al numero degli abitanti delle città rappresentate. Ad ogni riunione il sinedrio si eleggeva cinque proedrî; fra una seduta e l'altra, i deputati essendo appunto eletti volta per volta, il sinedrio era da considerarsi un ente avente esistenza giuridica solo quando era regolarmente convocato. La convocazione straordinaria non poteva toccare quindi ad altri che al re; il quale vi procedeva in occasioni particolari, cioè dichiarazioni di guerra, armistizî, paci, o necessità di riunioni più frequenti per circostanze speciali.
Il sinedrio aveva anche funzioni giudiziali, ed era ammesso che privati avanzassero reclami e denunce al sinedrio, per le materie per cui questo poteva deliberare. La sede delle riunioni era generalmente Corinto, ma poteva anche essere diversa, a seconda della necessità e delle decisioni del re; e il sinedrio si occupava di tutte le questioni inerenti alla guerra, alla pace e all'ordine interno delle città: nelle sue funzioni giudiziali decideva di solito per le accuse di violazioni al patto federale e per i tradimenti di singoli cittadini. Le città comunque sospette potevano essere vigilate, d'accordo col sinedrio, da ufficiali del re. All'inizio della vita della federazione fu stabilito in 200.000 fanti e 15.000 cavalieri l'ammontare complessivo del contingente dovuto dagli alleati al re.
Il trattato fu giurato per l'eternità, ma i Greci lo considerarono come un'imposizione. Della lega approfittò largamente Alessandro per utilizzare i contingenti greci nel suo esercito; benché l'anno successivo alla sua costituzione ufficiale, essendo stato assassinato nell'estate del 336 Filippo, gli stati federati avessero cercato di liberarsi dal vincolo federale e di non riconoscere la trasmissione ereditaria da Filippo ad Alessandro della strategia che al morto re era stata concessa. Allora Atene, Tebe, qualche parte del Peloponneso e della Tessaglia si ribellarono, e fu necessaria una spedizione militare per ristabilire il dominio macedone. Nel 336 stesso Alessandro, convocato il sinedrio federale a Corinto. fece confermare l'ὁμολογία e si fece ridare i pieni poteri inerenti alla strategia. Nel 334, dopo le prime grandi vittorie di Alessandro in Asia, il sinedrio trattò come traditori i mercenarî greci catturati nelle file persiane; nel 332, dopo la battaglia di Isso, fu decretata dal sinedrio ad Alessandro una corona d'oro. Ma la lega non ebbe mai un momento di sincera coesione, soprattutto per la fiera opposizione di Atene. Morto Alessandro, l'organismo mal cementato si sfasciò; il tentativo di ricostituirlo fatto nel 303-2 da Antigono Monoftalmo e da suo figlio Demetrio Poliorcete, riprendendo gli ordinamenti dati da Filippo, non ebbe durata.
Bibl.: Busolt-Swoboda, Greichische Staatskunde, Monaco 1920-26, II, p. 1389 segg.; J. Kaerst, Geschichte des Hellenismus, I, 3ª ed., Lipsia 1927, II, 2ª ed., ivi 1926; A. Wilhelm, Attische Urkunden, in Sitzungsber. der Wiener Akad., CLXV (1911); V. Wilcken, Beiträge zur Geschichte des korinthischen Bundes, in Sitzungsber. der Bayer. Akad., 1917, fasc. 10; id., in Sitzungsber. der Berliner Akad., 1922, p. 122 segg., 1927, p. 277, segg.; W. Schwahn, Heeresmatrikel und Landfriede Philipps von Makedonien, in Klio, Beiheft XXI, Lipsia 1930.