LECCE (XX, p. 716; App. I, p. 781; II, 11, p. 172)
Normalizzatosi lo sviluppo urbano nell'ambito del piano regolatore, il centro cittadino - la Piazza S. Oronzo - ha quasi ultimato la sua sistemazione. La città non avendo subìto distruzioni belliche, l'incremento edilizio è stato notevole: nel solo quadriennio 1954-57, nel capoluogo sono stati costruiti il 30% dei 58.614 nuovi vani dell'intera provincia.
La popolazione di L., secondo i censimenti del 1936 e del 1951, era salita da 49.261 abitanti residenti - dei quali il 15,6% sparsi sul territorio comunale - a 63.831, col 10,8% distribuito in nuclei e case sparse; e alla fine del 1959 era calcolata in 72.517 ab. Da notare che il costante, ma non sensibile aumento della popolazione, nel capoluogo come nella provincia, va ascritto principalmente all'accrescimento delle classi di età avanzata e senile, quale effetto della decrescente mortalità; e che ad esso, con una sensibile diminuzione del tasso di accrescimento della popolazione infantile, si accompagna un progressivo aumento dell'eccedenza delle femmine sui maschi.
L. continua a svolgere la sua funzione economica di centro commerciale e agrario, ma col quasi generale ampliamento e ammodernamento degli impianti piccolo- e medio-industrali per la lavorazione dei prodotti tipici del suo territorio (principalmente uva, olive e tabacco), essa è divenuta sede della maggiore Manifattura Tabacchi che l'Italia conti attualmente. E nel 1958, con l'istituzione della Centrale Ortofrutticola, si è avuta anche la costituzione del Consorzio per la zona industriale e del Consorzio tra le cantine sociali del Salento.
Nel campo dell'istruzione pubblica, l'evento di maggior portata è stato l'istituzione dell'Università libera (D.P.R. 22 ottobre 1959, n. 1408), con le facoltà di Lettere e filosofia e di Magistero, questa ultima per le lauree in materie letterarie, pedagogia e lingue e letterature straniere, nonché pel diploma di abilitazione alla vigilanza nelle scuole elementari.