LAZZERUOLO (lat. scient. Crataegus azarolus L.)
Albero della famiglia Rosacee-Pomoidee, originario probabilmente della Spagna e della Provenza e diffuso nella regione mediterranea. Può raggiungere 6-7 m. d'altezza, con rami numerosi e contorti, spinosi nelle forme selvatiche e inermi in quelle coltivate. Le foglie sono trilobate e dentate; i fiori bianchi, profumati, sono disposti in infiorescenze apicali, corimbose, il calice è tomentoso; i frutti sono sferici, di aspetto simile a piccole mele, di vario colore, con polpa gustosa, pastosa, fine, e contengono 3-5 noccioli. Fiorisce in maggio.
È pianta di lenta vegetazione e fruttifica fra il sesto e il dodicesimo anno. Vuole un clima piuttosto caldo e si adatta a ogni sorta di terreni, rifuggendo da quegli umidi e compatti.
Le varietà più apprezzate sono: gialla, rossa (varietà rustica) e moscatella (color giallo paglierino, con polpa succosa, profumata, priva di semi).
Si propaga per semi e per innesto. I semi nascono dopo due anni dall'immissione nel terreno. L'innesto si pratica a gemma dormente sul biancospino di tre anni o sul cotogno ove fruttifica più presto. La sua coltura è limitata a piccole superficie e si dà alla pianta la forma di vaso vuoto all'interno. Si raccolgono i frutti in due tempi: prima quelli verdi per farne marmellate o gelatine, poi a fine di settembre i maturi per il consumo diretto, ma questi si conservano poco facilmente.