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PAPI, Lazzaro

di Giuseppe Paladino - Enciclopedia Italiana (1935)
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PAPI, Lazzaro

Giuseppe Paladino

Nato a Pontito nel Lucchese nel 1763, morto a Lucca il 25 dicembre 1834. Entrò come medico nelle truppe coloniali inglesi, che combattevano nelle Indie Orientali, e fu anche al servizio di un raja indiano alleato dell'Inghilterra. Tornato in patria dopo la pace di Amiens, sebbene non vedesse molto di buon occhio i Francesi, fu chiamato a corte da Elisa Bonaparte e nominato bibliotecario. Tenne anche per breve tempo la direzione del museo di Carrara (1813). Dopo la restaurazione, Maria Luisa di Borbone lo confermò nell'ufficio di bibliotecario e Carlo Lodovico gli affidò l'istruzione del principe Ferdinando. Fu inoltre tenente colonnello onorario nelle milizie lucchesi e si occupò di commercio librario.

Esordì da giovane con una tragedia Clearco. Frutto della dimora in India e di studî compiuti sui costumi, la letteratura e la mitologia di quei paesi furono le Lettere sulle Indie Orientali stampate a Pisa con la data di Filadelfia nel 1802 e di nuovo nel 1829 con aggiunte e correzioni notevoli, che non eliminarono tutte le inesattezze in esse contenute. Il P. fu famoso come traduttore del Paradiso Perduto (1811). Altre traduzioni sue sono la Igea di Giovanni Armstrong (1806), il Manuale di Epitteto (1812), la Licca, novella di Eckartshausen, voltata, come il poema miltoniano, in versi sciolti dall'originale in prosa, la Navis Ragusina, idillio del Gagliuffi, ecc. Traduzioni e rime originali comparvero raccolte dall'autore nel 1832. Più famoso è il P. per i Commentari della Rivoluzione francese, che cominciò a scrivere nel 1819 e intorno ai quali lavorò per dieci anni, pubblicandone soltanto la seconda parte (Lucca 1830-1831), mentre la prima, che tratta il periodo più scabroso, uscì postuma nel 1836 con la falsa data di Bastia. L'Accademia della Crusca premiò l'opera, che è infatti limpida ed efficace nell'esposizione. Quanto al contenuto si può dire che l'informazione è abbastanza sicura, e i giudizî, sostanzialmente non favorevoli all'avvenimento e agli uomini che ne furono attori, furono a suo tempo giudicati ponderati e pieni di equilibrio.

Bibl.: Sui Commentari, cfr. Antologia del Vieusseux, febbraio 1831; Nuovo giornale dei letterati, XXV, Pisa 1832, p. 34 segg.; Lettere inedite di Pietro Giordani e di L. P., Lucca 1851, dov'è pure il frammento dei Commentari vietato dalla censura; L. Fornaciari, in Prose, Firenze 1892; S. Nicastro, in Studi storici di A. Crivellucci, X; A. Valente, Dai pensieri di L. P., in Il Fanfulla della Domenica, 13 luglio 1913; B. Croce, La storiografia del sec. XIX, I.

Vedi anche
Bandettini, Teresa Poetessa (Lucca 1763 - ivi 1837), più nota col nome arcade di Amarilli Etrusca. Aveva già ottenuto grandi successi come danzatrice, quando sposò (1789) P. Landucci e cominciò a dedicarsi esclusivamente alla poesia. Commossa improvvisatrice, riscosse le lodi del Parini, del Monti, dell'Alfieri, del Bettinelli, ... Schipa, Michelangelo Storico (Lecce 1854 - Napoli 1939); prof. (1904-29) di storia moderna nell'università di Napoli; socio nazionale dei Lincei (1926). Si occupò dapprima del Mezzogiorno nell'Alto Medioevo (Storia del principato longobardo di Salerno, 1887, Storia del ducato napoletano, 1895, fuse poi ne Il Mezzogiorno ... De Césare, Raffaele De Césare, Raffaele. - Scrittore e uomo politico italiano (Spinazzola 1845 - Roma 1918). Deputato nella XX e XXI legislatura, senatore dal 1910; va ricordato principalmente per le due opere: La fine di un regno (1895, 3a ed. in 3 voll., 1908-09), e Roma e lo stato del papa dal ritorno di Pio IX al 20 ... Collètta, Pietro Collètta, Pietro. - Storico e generale (Napoli 1775 - Firenze 1831); ufficiale del genio, partecipò alla campagna del 1798 contro i Francesi, ma nel 1799 fu per la repubblica. Nel decennio francese fu giudice di famose cause politiche, partecipò all'impresa di Capri (1808) e alle campagne del 1814 e ...
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    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 81 (2014)
    Sabina Pavone (Carmelo Dionisio Lazzaro). – Nacque a Pontito, nei pressi di Lucca, il 23 ottobre 1763 da Alberto e da Fiora Pierini. Ricevette i primi rudimenti scolastici a Pontito da un sacerdote del luogo, quindi il padre lo mandò a studiare a Lucca all’età di 12 anni nel seminario di S. Martino, ...
  • Papi, Lazzaro
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    Lazzaro Papi Gian Paolo Romagnani Coetaneo di Carlo Botta è il toscano Lazzaro Papi (Pontito 1763-Lucca 1834) il cui itinerario di vita e storiografico può essere, per certi versi, affiancato a quello del piemontese. Entrambi medici, entrambi interessati ai mondi extraeuropei (uno all’America e l’altro ...
  • Papi, Lazzaro
    Enciclopedia on line
    Letterato (Pontito, Pescia, 1763 - Lucca 1834). Medico in India delle truppe coloniali inglesi, poi bibliotecario a Lucca. Frutto del soggiorno in India furono le Lettere sulle Indie Orientali (1802; 2a ed. corr. 1829); tradusse poi il Paradiso perduto di Milton (1811) e altro; ma più importanti sono ...
Vocabolario
làżżaro¹
lazzaro1 làżżaro1 (o làżżero) s. m., ant. – Lebbroso; è un uso antonomastico del nome di Lazzaro, il mendico coperto di piaghe di cui si parla nella parabola del ricco epulone nel Vangelo di s. Luca (16, 19-31), considerato patrono degli...
làżżaro²
lazzaro2 làżżaro2 (o lażżaróne; anche làżżero, lażżeróne) s. m. [dallo spagn. lázaro «povero, cencioso», che ha la stessa origine del sost. prec.]. – Nome col quale in origine gli Spagnoli indicavano spregiativamente i popolani del quartiere...
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