ARNOLFINI, Lazzaro
Nacque a Lucca tra il 1536 e il 1540 da Girolamo e da Chiara Guinigi. Fu il minore dei fratelli Francesco, Giuseppe e Bernardino, e come costoro esercitò la mercatura.
Nel 1561 egli fu presente alla divisione, con Iacopo Arnolfini, dei beni ereditati da Bartolomeo Arnolfini. Nel 1566 acquistò dalla Pieve di San Pancrazio terreni in quel comune. Nel 1567 acquistò alcune "marine" da Girolamo e Vincenzo Cenami e da Piero di Matteo Bernardini. Nello stesso anno accompagnò, pare, i fratelli in un soggiorno a Parigi. L'anno seguente si trovava ancora lontano da Lucca, dove il fratello Bernardino agiva come suo procuratore. Ma vi tornò probabilmente nello stesso 1568, quando acquistò alcune "marine" nel territorio lucchese da Michele Guinigi e da Bernardino Colle. In questo anno venne effettuata con i fratelli la divisione del patrimonio paterno, che fino allora era stato amministrato in comune.
Benché non si abbia alcuna notizia diretta della partecipazione dell'A. agli affari della compagnia "Eredi di Bonaventura Michaeli e di Girolamo Arnolfini e C." di Lione, cui furono interessati tutti i fratelli, dobbiamo supporre che anch'egli sia stato coinvolto nel fallimento della società avvenuto nel marzo 1579, poiché dopo questa data non solo non effettuò più, a quanto pare, alcun investimento immobiliare, ma nel 1580 procedette alla alienazione di una sua casa situata in Lucca in contrada San Michele. La sua presenza è ancora attestata a Lucca, assieme a quella del fratello Francesco, nel 1587. Da quest'anno, fino alla sua morte, avvenuta nel 1616, restano poche tracce della sua presenza a Lucca.
Aveva sposato Luvisa Domaschi, da cui ebbe due figlie: Cassandra (che nacque nel 1581e sposò Poggio Poggi nel 1606) e Zabetta (che nel 1604 andò sposa a Giovan Battista Bonfigli); e tre figli: Niccolò (che nacque a Lucca nel 1584, seguì la carriera militare e servì negli eserciti francesi, durante il governo del cardinale Mazzarino), Lepido (che nacque nel 1595 e fu militare in Francia come il fratello Niccolò) e Scipione (nato nel 1597).Che l'A. non avesse conseguito la discreta riuscita finanziaria che avevano raggiunto i suoi fratelli è provato sia dalla limitatezza del suo patrimonio fondiario, che nell'estimo lucchese del 1599 ammontava a soli 5.300scudi, sia dal fatto che i figli abbandonarono Lucca per esercitare il mestiere delle armi e che la sua discendenza pare essersi in breve tempo estinta in quella città.
Bibl.: Lucca, Bibl. Governativa, ms. 1102, G. V. Baroni, Notizie genealogiche delle famiglie lucchesi: Famiglia Arnolfini (1241-1650) ,ff.994-996, 1130-1155, 1196; S. Bongi, Storia di Lucrezia Buonvisi raccontata sui documenti, Lucca 1864, p. 153; Inventario del R. Arch. di Stato di Lucca, V, Archivi Gentilizi, parte I: Archivio Arnolfini, Pescia 1935, p. 8.