Lazzari
Potente famiglia nobile di Pistoia, proveniente dalla zona pianeggiante fra la città, Carmignano e Prato, dove ebbe estesi possessi e diritti.
Capostipite di questa famiglia può considerarsi un Rustichello in vita nel sec. XII, e questo nome si ripeté spesso nei successori. I L. parteggiarono per la fazione guelfa seguendone le sorti, quindi nella divisione fra Bianchi e Neri furono tra questi ultimi. Allorché nel 1301 venne in Pistoia come capitano del popolo, imposto da Firenze ma in verità a far la vendetta dei Bianchi, Andrea Gherardini, essi ebbero distrutte case e torri che si trovavano nelle cappelle di S. Zeno e di S. Pier Maggiore; poi, quando le fortune politiche mutarono, furono risarciti con edifici di fuggiaschi Bianchi nelle cappelle di S. Paolo e S. Matteo; si ricorda nei documenti una loro piazza e loggia presso l'Ombroncello. S'imparentarono spesso con i Cancellieri, la prima famiglia della città, quindi ne divennero nemici, e furono secondi solo ad essi; dal 1337 ebbero guerra con i Bracciolini. Fra i L. molti furono cavalieri e giuristi, e tennero spesse volte il rettorato di grandi città; la famiglia declinò rapidamente dalla metà del Quattrocento.
D. ricorda un membro illegittimo di questa casata, Vanni Fucci (v.) ladro a la sacrestia d'i belli arredi (If XXIV 97-151, XXV 1-9).
Bibl. - L. Zdekauer, Studi pistoiesi, I, Siena 1889; ID., Delle ricordanze famigliari dei L. e dei Cancellieri (1322-1378), in " Bull. Stor. Pistoiese " IV (1902) 89-105; L. Chiappelli, Studi storici pistoiesi, I, Pistoia 1919, 67-74; ID., Le armi e la suppellettile del cavaliere pistoiese m. Piero dei L. (morto nel 1382), in " Bull. Stor. Pistoiese " XXIV (1922)115; G. Rigoli, Seano e Rustichello di Vanni L., in " Arch. Stor. Pratese " VII (1927) 161-170; Guida storica e bibliografica degli Archivi e delle biblioteche d'Italia, II (Pistoia), a c. di R. Piattoli, Roma 1934, 74.