Meerson, Lazare (propr. Lazar)
Scenografo cinematografico russo, naturalizzato francese, nato nel 1900 e morto a Londra nel giugno 1938. Principale collaboratore di René Clair e Jacques Feyder, M. contribuì a definire l'atmosfera del realismo poetico francese degli anni Trenta, influenzando un'intera generazione di scenografi, tra i quali Alexander Trauner e André Barsacq. La sua poetica si colloca agli antipodi dell'Espressionismo tedesco, soprattutto nel trattamento degli esterni (di cui però, come gli espressionisti, M. predilige la ricostruzione in studio). Mentre, infatti, l'Espressionismo assume una visione cupa e inquietante della città, le cui strade sono considerate il regno del crimine e del destino in agguato, la Parigi che M. disegna, specie per i film di Clair, è allegra, popolare, sfondo realistico (ma non troppo) di vicende scanzonate e paradossali. Nel 1932 M. ottenne una nomination all'Oscar per À nous la liberté (1931; A me la libertà) di Clair.
M. lasciò la Russia subito dopo la Rivoluzione d'ottobre, stabilendosi in Germania e poi, dal 1924, in Francia. Qui, grazie ai suoi studi di architettura, trovò lavoro presso la Société des films Albatros diretta dal russo Alexander Kamenka, società che aveva sede nei vecchi studi Pathé a Montreuil. Dopo aver collaborato con Alberto Cavalcanti alle scene di Feu Mathias Pascal (1925; Il fu Mattia Pascal) di Marcel L'Herbier, lavorò alla Albatros per due film di Feyder, Gribiche (1926) e Carmen (1926), e nel 1927 per Un chapeau de paille d'Italie (Un cappello di paglia di Firenze) di Clair. In questo film, mentre gli interni sono concepiti come una caricatura dei vecchi décors Pathé dell'epoca eroica, in stile da pochade, nelle scene all'aperto egli già s'ispira a quel poetico realismo, che diventerà la sua cifra stilistica.
Dopo le architetture 'moderne' che fanno da scenario a L'argent (1929) di L'Herbier, per il quale si avvalse della collaborazione di A. Barsacq, M. passò alla Tobis Film, nei cui studi, situati a Epinay e composti da due teatri di posa e un grande cortile chiuso, curò le scenografie di tre film di Clair: Sous les toits de Paris (1930; Sotto i tetti di Parigi), Le million (1931; Il milione) e À nous la liberté. Nei primi due creò l'immagine di una Parigi accattivante e popolare, ricostruendo nel cortile il décor di un vecchio quartiere parigino, con la prospettiva di tetti, abbaini, comignoli e stradine animate da piccoli commerci e cantanti girovaghi. In À nous la liberté trasformò il cortile dello studio in una fabbrica ultramoderna, in ferro, vetro e cemento, in prospettiva forzata. M. lavorò poi con Feyder in Pension Mimosas (1934), ricostruendo gli interni di una pensione di famiglia a Montecarlo, e in La kermesse héroïque (1935; La kermesse eroica), per il quale s'ispirò alla grande pittura fiamminga e restituì l'immagine di una città delle Fiandre del 17° sec., con il suo canale (scavato artificialmente nel cortile della Tobis), la sua torre, le porte urbiche, le case borghesi e le botteghe. Nel 1936 M. seguì Feyder e Clair in Gran Bretagna, collaborando con il primo per le scene di Knight without armour (1937; La contessa Alessandra) e con il secondo per quelle di Break the news (1938; Vogliamo la celebrità). Lavorò inoltre con Paul Czinner in As you like it (1936; Come vi piace), coadiuvato da A. Trauner.
R. Jourdan, Le style Clair-Meerson, in "La revue du cinéma", 1931, 27; M.L. Stephens, Art directors in cinema, Jefferson (NC) 1998, pp. 209-11.