Finanziere scozzese (Edimburgo 1671 - Venezia 1729). Fu ideatore di un ardito progetto mirante a stimolare l'attività economica mediante l'emissione di biglietti di banca garantiti dalle proprietà terriere, e resi così indipendenti dalle variazioni di valore dei metalli preziosi (Money and trade considered, with a proposal for supplying the nation with money, 1705, 2a ed. 1720; divenuto classico nella trad. francese Considérations sur le numéraire et le commerce, 1720-24). La critica, pur rilevandone gli errori tecnici, ha riconosciuto la genialità di L., che per primo vide la connessione tra circolazione dei mezzi di pagamento e sviluppo dell'attività economica e tentò di realizzare, in un secolo mercantilista, un'economia basata sul credito, precorrendo le teorie sulla moneta manovrata.
Dopo molti inutili tentativi in altri paesi, L. riuscì a convincere il reggente di Francia, duca d'Orléans, e ottenne l'autorizzazione a fondare (1716) la Banque générale, banca ordinaria privata (poi trasformata, 1718, in Banque royale); nello stesso tempo l'altro pilastro del sistema, la Compagnie d'Occident, creata (1717) per il commercio con la Luisiana, assorbì i privilegi delle languenti compagnie dell'Africa, delle Indie Occidentali e della Cina, divenendo la Compagnie des Indes con poteri pressoché illimitati e le sue azioni presero uno slancio straordinario. L. ottenne inoltre il monopolio della zecca e l'appalto delle imposte indirette, soppiantando nelle fermes générales i fratelli Paris (che erano i maggiori rappresentanti del cosiddetto antisistema) e, divenuto di fatto ministro delle Finanze, intraprese una ragionevole riforma fiscale e la conversione del debito pubblico. Il valore delle azioni cresceva vertiginosamente; ai primi realizzi, i biglietti di banca inondarono il mercato con effetti inflazionistici e, divenuti di fatto a corso forzoso, si andarono rapidamente svalutando, mentre il panico si diffondeva tra gli azionisti. Le misure drastiche e contraddittorie adottate per salvarlo non fecero che precipitare lo sfacelo del sistema (1720) che L. tentò ancora invano di difendere (Mémoire justificatif, 1723) dall'Inghilterra, dove si era rifugiato.