Vedi LAVINIO dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
LAVINIO (v. vol. iv, p. 510)
L'esplorazione del santuario meridionale, proseguita in questi ultimi anni, ha posto in luce alcuni edifici arcaici destinati alla vita cultuale del santuario, mentre i saggi compiuti intorno alla piattaforma dei tredici altari hanno permesso di datare la più antica fase degli. altari stessi alla metà del VI sec. a. C. (13° e 8° inferiore) e alla metà del V l'inizio dell'impianto definitivo della piattaforma e degli altri altari. Tra il materiale più interessante si hanno magnifici esemplari di ceramica laconica, una coppa con banchetto di due dèi o eroi adagiati su klìne, due coppe tipo Siena (banchetto, Satiro danzante), un dèinos con Satiri e Menadi, una ventina di bronzetti di kòuroi e kòrai, di un tipo caratteristico della zona romano-laziale della fine del VI sec., confrontabili con quelli del Lapis Niger, di Satrico, ecc., un finissimo bronzetto di kòre, sorreggente nelle mani un fiore e uno specchio, che deve probabilmente ritenersi prodotto negli ultimi decennî del VI sec. a. C. in un centro della Magna Grecia particolarmente aperto alle influenze micro-asiatiche.
A circa 100 m dagli altari sono stati rinvenuti resti di un heròon quadrangolare con grande porta rastremata in tufo: esso fu costruito nel IV sec. a. C. sopra una tomba a cassa contenente un ampio corredo di bronzi e di ceramica databile al VII sec. a. C.; non si può ancora stabilire con certezza se l'heròon appartenga al santuario.
A prescindere dalla non ancora accertata attribuzione del santuario (forse l'Aphrodision), l'importanza dei rinvenimenti consiste soprattutto nella sempre più eloquente illustrazione (precedentemente già indicata dalla iscrizione dei Dioscuri rinvenuta nello stesso santuario) dei contatti di L. col mondo greco nel VI sec. a. C., contatti che dovettero avere una forte influenza anche sulla cultura e la religione romana.
Un altro santuario è stato inoltre individuato (e se ne è iniziato lo scavo) presso la riva del mare in direzione di L.: esso deve essere identificato con quello del Sol Indiges, ricordato soprattutto da Dionigi di Alicarnasso (Ant. Rom., i, 53) e legato alla leggenda dello sbarco di Enea sulla riva laurentina. Il materiale rinvenuto (soprattutto terrecotte architettoniche) attesta l'esistenza del santuario già nel V sec. a. C.
Oltre queste scoperte che si riferiscono agli aspetti sacrali di L. nel periodo della sua maggiore floridezza nell'ambito della comunità latina, nell'area della città si sono messi in luce un tratto delle mura in opera quadrata con i resti di una porta e relativa strada in direzione di Ardea (il primo impianto delle mura è databile al VI sec. a. C.), e avanzi di costruzioni che documentano un importante sviluppo della città nel VI sec. a. C. e una forte decadenza alla fine della Repubblica. Tra i resti dell'età imperiale è assai importante il rinvenimento di un elegante edificio termale di età costantiniana nella periferia occidentale della città. Per l'età arcaica, oltre la tomba già ricordata del VII sec. (di particolare rilevanza per i problemi della cultura orientalizzante a Roma e nel Lazio) è da ricordarsi il ritrovamento di una tomba a pozzo dell'VIII sec. a. C. presso gli altari del santuario meridionale; infine, testimonianze di vita non solo della prima Età del Ferro ma anche dell'ultima Età del Bronzo sono date da numerosi frammenti sporadici di ceramica che si trovano soprattutto sull'acropoli.
Bibl.: St. Weinstock, in Journ. Rom. St., L, 1960, p. 112 ss.; A. Alföldi, Early Rome and the Latins, Ann Arbor 1963; A. Degrassi, Inscriptiones Latinae liberae rei publicae, 2 ed., Firenze 1965, n. 1271a; G. Pugliese Carratelli, in St. Etr., XLII, 1965, p. 228; id., in Par. d. Pass., 1968, p. 31 ss.; L. T. Shoe, in Mem. Amer. Acad., XXVIII, 1965, p. 100 ss.; P. G. Gierow, in Acta Inst. Rom. Regni Sueciae, XXIV, i, 1966, p. 439; id., ibid., XXX, 1969, p. 139 ss.; F. Castagnoli, in Arch. Class., XIX, 1967, p. 235 ss.; P. Sommella, ibid., XXI, 1969, p. 18 ss.; id., in Archeologia, VIII, 1969, p. 26 ss.; G. K. Galinski, Aeneas Sicily and Rome, Princeton 1969.