LAVERNA
. In origine divinità silvestre cui erano sacri un'ara e un bosco sotto l'Aventino, presso la porta detta da lei Lavernalis (Varr., De l. l., V, 163). Essa sembra appartenere al ciclo delle divinità sotterranee perché le si offrivano libagioni con la mano sinistra (Schol. Stat., Theb., IV, 502). Certo si presenta quale protettrice particolare dei ladri (Plaut., Aul., .445; Hor., Ep., I, 16,60), tanto che secondo Paolo-Festo (p. 117) "lavernione" è sinonimo di ladro, specialmente perché nel segreto del suo bosco i ladri si recavano a dividere il bottino. Nulla si sa del suo culto, salvo la libagione con la sinistra e l'esistenza di una tazza, dov'è rappresentato Amore, con l'iscrizione: Lavernai pocolom (Corp. Inscr. Lat., I, 2ª ed., 446).