LAVELLO (A. T., 27-28-29)
Paese della Lucania (provincia di Potenza), posto a 313 m. s. m., a km. 4,5 dalla riva destra dell'Ofanto. Notevole l'antico palazzo baronale, ora sede di uffici. Dall'elenco dei fuochi del 1532 Lavello appare abitata da 1500 anime, sempre poi in aumento, ma diminuite nel 1669 per precedenti pestilenze. Nel 1800 gli abitanti risultavano 2300; dal 1861 al 1921 il comune di Lavello ha subito aumenti lievi e non diminuzioni, come altri paesi della provincia, per l'emigrazione: nel 1921 contava 10.746 abitanti (9184 nel centro); nel 1931, 10.552. Il territorio (kmq. 132, 92) produce grano e uva, di cui fa larga esportazione. Autoservizio per la stazione (8 km.), sulla Rocchetta S. A.-Gioia del Colle.
Storia. - Nel 1000 Lavello era già sede vescovile, suffraganea di Bari, e vantava qualche attività. Oppose resistenza ai Normanni. dai quali fu presto assoggettata e data a uno dei dodici condottieri della prima campagna contro i Bizantini in Puglia, nel 1041. La vita posteriore di Lavello non ha avvenimenti notevoli. Feudo dei Del Balzo-Orsini nel Quattrocento, passò dipoi, per successive vendite e confische connesse con le vicende politiche del regno di Napoli, ad altre mani: l'ebbero il Gran Capitano Consalvo di Cordova, i Pignatelli e, per ultimo, i Caracciolo di Torella con titolo di ducale. Ma la sua terra, e per la posizione topografica poco felice e per le calamità naturali, non fu mai troppo ricca di risorse. Nel 1818 la sede vescovile fu soppressa.
Bibl.: G. Fortunato, S. Maria di Vitalba, Trani 1898; id., La badia di Monticchio, ivi 1904; G. Solimene, La Chiesa vescovile di Lavello, Melfi 1925; id., G. V. Michaeli e un focolare di eretici a Lavello, Lavello 1925.