LAVANDA (lat. scient. Lavandula)
Col nome di lavanda vengono indicate alcune specie di piante del genere Lavandula (Tournefort, ex Linneo, 1740) della famiglia Labiate; questo genere comprende 26 specie che si ritrovano particolarmente nella regione mediterranea, nell'Abissinia e nelle Indie Orientali. Ma la vera lavanda è la Lavandula officinalis Chaix (L. spicavar. α L.; L. vulgaris var. α Lamk.; L. vera DC.) che si trova nella regione mediterranea settentrionale e particolarmente nelle Alpi Marittime. Si distingue in due sottospecie: L. fragmns Jord. (L. angustifolia; fr. lavande moyenne o l. odorante) e L. delphiniensis Jord. (fr. petite lavande): quest'ultima fornisce la migliore essenza, però forse si tratta non di vere varietà ma semplicemente di forme locali stazionali. È una pianta fruticosa, alta da 2 a 6 m., con lunghi internodî; le foglie sono lineari, opposte, arrotolate sui margini; i fiori azzurri sono disposti in spighe lasse, munite di brattee larghe, membranose, brune, romboidali, acuminate. La L. spica Cav. non Lois. (L. latifolia Medic.) è pianta tomentosa biancastra con foglie spatolate e fiori violacei in spiga lassa, muniti di brattee lineari.
Vive nell'Europa meridionale e ha un odore meno piacevole e più canforato di quello della specie precedente. La L. stoechas L. (Stoechas officinarum Moench.; volg. stecade) è un arbusto alto fino a m. 1-1,5 con fiori in spiga serrato-oblunga munita all'estremità di brattee sterili foliacee di un bel colore viola cupo con le brattee fertili larghe obovali subtrilobe colorate, e fiori di colore porporino oscuro. È frequente nella regione mediterranea, abbondantissima in Sardegna.
L'essenza più pregiata è quella di lavanda vera, ma la sua costituzione chimica e quindi la sua fragranza varia da località a località. Infatti si distinguono varie forme commerciali: essenza di Francia, di Spagna, d'Inghilterra, d'Italia, d'Ungheria, di Grecia, d'Irlanda, di Russia, ecc., le quali differiscono notevolmente fra loro. Il costituente principale e che dà pregio alla essenza è l'acetato di linalile che varia in proporzione del 10% al 60% del contenuto totale. Si ottiene distillando, preferibilmente sul posto di raccolta, le sommità fiorite che devono essere raccolte dalla fine di luglio a tutto agosto, almeno due ore dopo la levata del sole; è più pregiata l'essenza delle piante cresciute verso i 1800-2000 m. s. m.
La Farmacopea ufficiale (5ª ed.) registra le sommità fiorite di cui prescrive l'alcoolato, l'alcoolato aromatico composto e che entrano anche a far parte delle specie aromatiche.