LAURIACUM
Città dell'Austria superiore e campo militare nella provincia del Noricum, oggi Lorch in Enns. Il nome indica una colonia, i cui resti sono stati recentemente messi in luce mediante scavi. Probabilmente l'oppidum era collocato sull'odierno Georgenberg. Dopo l'occupazione del Noricum (15 a. C. circa), il territorio della foce dell'Enns e della Traun, che si versa nel Danubio a poca distanza, fu difeso dalla costruzione di un castellum. Ambedue i fiumi si dirigono nel retroterra verso le ricche miniere di ferro e di sale.
Il castellum in legno e terra fu portato alla luce nel corso dei nuovi scavi di P. Karnitsch, nel 1951. Misura m 71,4 × 124,3 (= piedi 240 × 420), e corrisponde a 7 quadratactus. Esso era circondato da un doppio fossato difensivo. A giudicare dalla sua grandezza ha potuto soltanto essere destinato a luogo di servizio di una centuria di alae, e secondo gli scavi risale all'epoca pre-claudia. A S del castellum, come dimostrarono alcuni saggi di scavo, si estendevano le canabae. A questa costruzione ne seguì, nell'epoca flavia, una più grande, in pietra, che fu eretta su una massicciata situata più a N e immune dalle inondazioni. Questo castellum fu completamente distrutto nelle guerre dei Marcomanni, probabilmente negli anni 170-171 d. C., quando il limes norico fu nuovamente infranto. Durante il rafforzamento del limes, circa intorno al 174-175 d. C., la legio II Italica, già insediata nel 165 d. C., fu lì trasferita. Essa stabilì i suoi castra prima ad oriente dell'Enns, presso l'odierna località di Albing, ma per le sfavorevoli condizioni del luogo (inondazioni e acqua nel sottosuolo) questo fu ben presto abbandonato. La nuova costruzione del campo della legione sorse sul luogo antico del castellum delle alae, e, secondo l'iscrizione edificatoria, fu terminato nel 205 d. C. Il campo, in massima parte coperto, mostra la forma usuale; solo le facciate terminano in angoli obliqui e la pianta non è rappresentata da un rettangolo, ma da un parallelogramma. La sicurezza esigeva un solido muro di m 2, 1, munito di 36 torri; all'esterno, un sistema di fossati che utilizzava le acque del Bleicherbach, scorrente nelle vicinanze. Al centro del campo si trovava il praetorium, con un cortile di m 42 × 48, con atrio a colonne. Interessante la presenza di tre grandi aree non edificate, utilizzate come luogo di rifugio per la popolazione civile. Per la prima volta un accampamento romano ebbe anche la funzione di un castellum per fuggiaschi. La facciata del campo era rivolta verso N, non molto lontana dal ponte che attraversava l'Enns.
Su un luogo aperto, livellato contemporaneamente al terreno destinato al campo, ad O di questo, fu eretta una città civile, che, come risulta dai rinvenuti frammenti epigrafici, già sotto Caracalla era stata elevata a municipium. Dal 1951 la città venne sistematicamente riportata alla luce, sotto la direzione di A. W. Jenny e H. Vetters, mentre le ricerche nei campi di scavo sono affidate ad A. Kloiber. Il piano della città presenta un sistema quadrangolare di strade, le singole centurie misurano esattamente m 90 × 90. Esse sono disposte parallelamente al decumanus e i cardines sono in senso perpendicolare ad esso. Le misure approssimative della città sono m 500 × 500. Sul margine orientale si trova una grande piazza (m 57 × 64) circondata di portici, che si può anzitutto considerare come forum venale. Sul lato O si elevava una basilica fornita di riscaldamento, a navata unica (m 59,2 × 13,2) articolata sulla facciata O con una esedra adiacente a due vani e, sul lato O con un atrio antistante. A S della città fu scoperto un grande impianto termale: accanto ad un bagno pubblico (di tipo a serie) si trovava un bagno diaforetico e un locale di riunioni munito di due absidi. L'intera costruzione è circondata da muri con pilastri, racchiudenti anche un piazzale pavimentato: si potrebbe trattare, per analogia, della schola della iuventus di L., citata dal G.I.L., iii, 5678. Le case di abitazione dei due periodi sono in legno mentre le posteriori sono costruite in pietra. La colonia ha sempre sofferto, dall'epoca di Alessandro Severo, per le ripetute invasioni da parte degli Alemanni e, verso il 237 d. C. e poi nelle guerre degli Alemanni sotto Gallieno ed Aureliano (271-275 d. C.), essa fu bruciata. La dinastia costantiniana portò ad una breve fioritura che si esprime anche con un'aumentata attività costruttiva (strada con porticato, sia nel campo che nella città civile). Sotto Valentiniano si costruì nella città e nel campo, nei dintorni, come dovunque sul limes (G.I.L., iii, 5670 a = Dessau, 774). Eugippio, nella Vita di S. Severino (c. 18, 28, 30, 31), tramanda le ultime notizie storiche che descrivono anche la ritirata dei Romani verso Flavianis (Mautern, nell'Austria orientale). L. passò senza combattere sotto il dominio degli Alemanni. Di tale periodo è la chiesa cristiana primitiva a sala, trovata nel recinto del campo. La cristianizzazione penetrava dovunque ed Eugippio cita un Constantius vescovo di Lauriacum. Ciò mostrano anche i ritrovamenti nei campi sepolcrali. Non è stata ancora trovata la chiesa episcopale situata sotto la chiesa di S. Lorenzo (oggi cimitero di Enns, parrocchia fino al 1553), sul territorio della città di L., e oggi da ricercare fuori di Enns. Secondo i reperti di scavo, tanto il campo che la città civile avrebbero superato la epoca della migrazione dei popoli e, a giudicare dai campi sepolcrali, la colonizzazione è durata ininterrotta dal I al IX secolo. Soltanto i mutati rapporti politici nel Medio Evo portano il trasferimento della colonia sul monte della città di Enns (1100 circa). Il castello Loracha (Lauriacum) diventa deserto e si trasforma nel paese Lorch, che oggi fa parte della città di Enns.
Bibl.: La letteratura più antica presso A. Gaheis, Lauriacum, 1937. Sul campo: M. Groller, in Der röm. Limes in Österreich, VII-IX, XI-XIV, Frühchristl. Kirche; E. Swoboda, in Öster. Jahresh., XXX, 1937, Beib. 253. Sui nuovi scavi: A. W. Jenny-H. Vetters, Forschungen in Lauriacum, I-IV, 1953-1957; Fasti Arch., XII, 1959, 8338-8339.