TAILHADE, Laurent
Scrittore francese, nato a Tarbes nel 1854, morto a Combs-la-Ville nel 1919. Trascorse la maggior parte della sua vita a Parigi, collaborando, sotto varî pseudonimi, a diversi giornali. Uscito da famiglia borghese di magistrati, si gettò con furore nella lotta contro la borghesia, come classe e come spirito; ebbe numerosi duelli, aderì al movimento anarchico, sofferse la prigione. In fondo, era un letterato che amava la polemica sopra tutto per il gusto delle violenze verbali, dell'insulto colorito, del sarcasmo aristofanesco.
Il T. aveva esordito come poeta, parnassiano dapprima, poi simbolista (Le Jardin des rêves, 1880; Vitraux, 1891). Tradusse il Satyricon di Petronio e alcune commedie di Plauto. Molti dei suoi articoli polemici sono raccolti in volume: Imbéciles et gredins (1900), La Touffe de sauge (1901), Lettres familières (1904), Les Commérages de Tybault (1916), ecc. Altri suoi libri, d'intonazione più propriamente letteraria: Terre latine (1898), Le Troupeau d'Aristée (1908), Un Monde qui finit (1910). Opere postume: Correspondance (1924); Masques et visages (1925); Petits mémoires de ma vie (1922), ecc.