COSTER, Laurens Janszoon
Olandese di Haarlem, vissuto nel sec. XV, supposto inventore della stampa. Durante la seconda metà del Quattrocento una tradizione costante, sorta nella vallata del Reno e diffusa dai tipografi tedeschi, sosteneva che l'arte della stampa era stata inventata da Johann Gutenberg; e la maggior parte degli storici moderni della tipografia, fondandosi su un complesso di documenti assai autorevoli, credono di poter affermare che, dopo alcuni imperfettissimi tentativi fatti dal Gutenberg a Strasburgo verso il 1440, l'arte della stampa fu perfezionata da lui a Magonza fra il 1445 e il 1450. Però, fin dal 1499, si diffuse un'altra tradizione, secondo la quale l'arte tipografica non sarebbe sorta né a Magonza né a Strasburgo, bensì nei Paesì Bassi. Stando alla cronaca di Colonia di J. Koelhoff (1499), la stampa sarebbe stata inventata sì a Magonza, ma se ne troverebbe un antecedente nelle edizioni di Donato impresse anteriormente in Olanda. Mezzo secolo più tardi questa leggenda aveva preso consistenza, e se ne trovano tracce più o meno precise in varî scritti apparsi attorno al 1560. Una sua minuta esposizione si legge nella Batavia di Hadrianus Junius (1511-1588), del 1575: secondo questo autore la stampa sarebbe stata inventata a Haarlem da Laurens Janszoon Coster verso il 1440; questi avrebbe prima intagliato delle lettere in scorza di faggio, poi avrebbe perfezionato la sua invenzione e avrebbe stampato uno Speculum, da una sola parte dei fogli. Più tardi egli avrebbe fuso i caratteri in piombo, e poi in stagno. Fra i suoi aiutanti si sarebbe trovato un operaio, certo Johannes, il quale gli avrebbe rubato il materiale e l'avrebbe portato a Magonza.
Sembra che, fin dal 1446, esistesse nelle Fiandre un Doctrinale stampato, di cui si vendevano esemplari a Bruges e a Valenciennes, e pare che esso fosse stato impresso nei Paesi Bassi piuttosto che a Magonza. Si può anche affermare che, circa dal 1460 al 1470, si stamparono in Olanda, probabilmente ad Utrecht, un gran numero di libretti scolastici, "Donati", "Dottrinai", ecc., conosciuti quasi tutti da esemplari incompleti e che i bibliofili designano con l'appellativo di Costeriana. Si aggiunga ancora che dalle ricerche fatte negli archivî risulta che un Laurens C. è realmente esistito; ma in nessun documento contemporaneo egli viene qualificato come tipografo. Non possediamo, insomma, alcun prodotto di stampa olandese che si possa ragionevolmente considerare anteriore al 1460, mentre varî frammenti di Magonza si possono assegnare almeno al 1448. Finché nuove scoperte non verranno a invalidare questa constatazione, sarà quindi savio considerare la storia di Laurens C. come una ben elaborata leggenda.
Bibl.: A. De Vries, Éclaircissements sur l'hist. de l'inv. de l'imprimerie, L'Aia 1843; id., Arguments des Allemands en faveur de leur prétention à l'inv. de l'imprimerie, L'aia 1845; A. van der Linde, The Haarlem legend, Londra 1871; J. H. Hessels, Haarlem the birth-place of printing, not Mentz, Londra 1887; G. Zedler, Von Coster zu Gutenberg, Lipsia 1921; id., Die neuere Gutenbergforschung u. die Lösung der Costerfrage, Francoforte 1923; A. Böhmer, Coster u. Gutenberg oder nur Gutenberg?, in Zentralbl. für Bibliotheksw., 1926.