LATTUGA (lat. scient. Lactuca sativa L.; lat. cl. lactuca, fr. laitue; sp. lechuga; ted. Gartensalat; ingl. lettuce)
Specie del genere Lactuca della famiglia Composte Cicoriacee, che si riscontra quasi esclusivamente in coltura, ma molto affine alla L. scariola L. È pianta annuale o bienne a fusto alto sino a 1 m., eretto, glabro, assai ramoso. Le foglie sono di un verde tenero, glabre, delicate, le basali ampie, attenuate in basso e disposte a rosetta, le caulinari ascendendo sempre più piccole, bislungo-obovate abbraccianti, ondulate intere o dentate, lobate ma mai pungenti. Le calatidi sono numerose piuttosto dense e fittamente bratteate con fiori ligulati e monoclini, giallo pallidi con brattee ovali-lanceolate, ottuse. Gli achenî sono oblunghi, compressi, con 5-6 striature per lato, un po' scabri, nerastri o biancastri, sormontati da un pappo con rostro.
Le origini di questa pianta e la sua patria sono oscure e incerte. È probabile la sua derivazione dalla L. scariola, specie gerontogea ad ampia area distributiva, ma A. De Candolle lamentava già ai suoi tempi la mancanza di prove colturali. Essa fu trovata e indicata come spontanea in parecchie regioni, ma forse ciò è dovuto a rinselvatichimento del ceppo coltivato; il Hausknecht (Mitt. d. Thuring. bot. Ver., 1905) la fa derivare da una forma spontanea della Siberia. La coltura ha prodotto numerose razze: la lattuga rossa (var. atrorubens Hort.), la lattuga cappuccina (varietà capitata L.) con foglie riunite a palla fortemente concave e bollose, bianco-verdognole o bianchicce, la lattuga romana (varietà longifolia Lam.) con foglie erette, allungate, ristrette alla base con nervatura mediana grossa e bianca, la lattuga crespa o da taglio (varietà crispa L.) con foglie sinuato-crenate od ondoso-increspate. La semina si fa tutto l'anno, seguendo il clima locale, valendosi dei letti caldi nelle regioni fredde: in estate si semina la lattuga da taglio; le lattughe a cappuccio si trapiantano.